Dal MASAF (ICQRF) indicazioni sulle clausole contrattuali relative al Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA)

Il "plusvalore" che il consumatore riconosce e paga per il prodotto certificato SQNBA deve essere equamente retrocesso all'allevatore
17/11/2025
.

È a firma del Dipartimento dell'Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) del MASAF la lettera datata 17 novembre 2025 (prot. n. 0616830) che fornisce utili indicazioni rispondendo a richieste di chiarimenti sulle possibili clausole contrattuali nella filiera zootecnica che prevedano la certificazione volontaria al Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA).

Nella nota si legge che il SQNBA - istituito con Decreto n. 341750 del 2 agosto 2022 dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della Salute - è un sistema che definisce procedure e requisiti per la certificazione volontaria della fase di allevamento di animali destinati alla produzione di alimenti, stabilendo criteri di salute e benessere animale superiori a quelli delle vigenti norme europee e nazionali.

L'adesione è volontaria e impegna i soggetti a garantire standard superiori, ridurre l'uso di antibiotici, e assicurare una maggiore sostenibilità. Il sistema mira a rafforzare la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni animali e rappresenta un riferimento unico per la certificazione volontaria, offrendo anche informazione chiara al consumatore. È in linea con la nuova PAC 2023/2027, il PNRR e la strategia "Farm to Fork" e la certificazione, ottenuta da organismi terzi accreditati, consente agli operatori di valorizzare gli animali e i prodotti conformi.

La lettera del MASAF interviene in modo deciso su una problematica cruciale per l'efficacia dei sistemi di qualità volontari: la ripartizione del valore lungo la filiera. Il punto centrale è la tutela degli allevatori. Riconoscendo che l'adesione al SQNBA comporta maggiori costi e oneri (adeguamento strutture, gestione, costi di certificazione) , il Dipartimento stabilisce un principio fondamentale: il "plusvalore" che il consumatore riconosce e paga per il prodotto certificato SQNBA deve essere equamente retrocesso all'allevatore. Ma l'ICQRF non si limita a un auspicio e richiama il Decreto Legislativo n. 198/2021 (Disciplina delle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare): l'indicazione che il mancato riconoscimento del maggior valore possa configurare profili di illiceità ai sensi dell'articolo 5 (pratiche commerciali sleali) dà un peso giuridico significativo alla raccomandazione di applicare "prezzi maggiori". La posizione del MASAF è coerente con gli obiettivi strategici nazionali ed europei di promuovere la transizione verso un modello zootecnico più sostenibile. Se i costi della transizione non vengono coperti dalla filiera, l'adesione volontaria al SQNBA non sarà incentivata.

La lettera, quindi, rafforza l'incentivo economico e non solo etico per gli allevatori. La lettera funge da monito autorevole alle associazioni e organizzazioni della filiera , chiarendo che la certificazione volontaria (SQNBA) deve essere remunerata in modo adeguato lungo la catena di fornitura, altrimenti si rischia di cadere nelle maglie della normativa contro le pratiche commerciali sleali.

FNOVI!
iscriviti alla newsletter di