La Riforma dell'Accesso a Medicina Veterinaria – Tra Nuove Opportunità e Criticità da Affrontare

La Riforma dell'Accesso a Medicina Veterinaria – Tra Nuove Opportunità e Criticità da Affrontare

Nei giorni scorsi molta attenzione è stata posta sulle ultime novità riguardanti la riforma dell'accesso ai corsi universitari in Medicina Veterinaria: un cambiamento epocale già in atto che modificherà radicalmente le modalità di ingresso alla nostra professione a partire dall'Anno Accademico 2025/2026. Non si tratta più di una discussione teorica, ma di un percorso normativo definito, con scadenze precise e dettagli sui programmi.
Il cuore di questa riforma, sancita dal recente Decreto Legislativo n. 71 del 15 maggio 2025 e dal successivo Decreto Ministeriale n. 418 del 30 maggio 2025, è l'abolizione del tradizionale test d'ingresso a favore di un "semestre aperto".
Le novità più recenti, rese note anche tramite il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), chiariscono i punti cruciali. Dal 23 giugno 2025, e fino al 25 luglio 2025 sarà possibile iscriversi tramite la piattaforma Universitaly per il semestre aperto. Al momento dell'iscrizione, sarà necessario indicare la sede in cui si intende frequentare il semestre aperto, il corso affine scelto (come Biotecnologie, Scienze Biologiche, Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali, Farmacia e Farmacia Industriale o alcuni corsi delle Professioni Sanitarie) e almeno 9 altre sedi alternative per un'eventuale prosecuzione nel corso principale (Medicina Veterinaria) o nei corsi affini. Le attività formative del primo semestre inizieranno il 1° settembre 2025 e si concluderanno entro la fine di novembre.
Questa nuova impostazione mira a promuovere un orientamento più consapevole e a valorizzare la preparazione accademica degli studenti, basando la selezione sul merito dimostrato.
Nonostante le potenziali opportunità offerte da questa riforma, FNOVI identifica alcune criticità che necessitano di attenta valutazione e gestione. Il "semestre aperto" comporterà un aumento significativo del numero di studenti nelle aule per le materie di base. Sarà fondamentale che le università siano dotate delle risorse umane (docenti) e strutturali (aule, laboratori) adeguate a sostenere questo afflusso senza compromettere la qualità dell'insegnamento. Sebbene gli esami siano unici a livello nazionale, la fase di preparazione e l'approccio didattico potrebbero variare tra gli atenei. Sarà cruciale garantire una reale parità di condizioni per tutti gli studenti a prescindere dalla sede prescelta per il semestre aperto.
La selezione basata sul merito dopo un semestre potrebbe creare un "imbuto" per l'accesso ai corsi a numero programmato, con un numero elevato di studenti che si qualificano ma non trovano posto, alimentando frustrazioni. Sarà importante un'attenta calibrazione del numero massimo di ammissioni per garantire un equilibrio tra offerta formativa e reale capienza. Inoltre, l'ingresso differenziato potrebbe ritardare lo sviluppo del senso di appartenenza alla facoltà di Medicina Veterinaria, fondamentale per la motivazione e la coesione del gruppo classe. Al di là del semestre iniziale, la riforma dovrebbe essere il preludio a una più ampia revisione dei programmi dei cinque anni di corso, per allinearli alle esigenze attuali e future della professione (One Health, Intelligenza Artificiale, competenze digitali, gestione d'impresa, comunicazione). Le Facoltà dovranno essere supportate nel difficile compito di aggiornare l'offerta formativa in tempi rapidi.
L’auspicio di FNOVI è che questo nuovo sistema non sia solo un meccanismo di selezione, ma diventi un vero strumento di orientamento consapevole e di valorizzazione del talento, formando professionisti altamente qualificati e motivati. FNOVI si rende disponibile a supportare attivamente le Università, collaborando per definire al meglio i contenuti e le modalità di erogazione del semestre aperto e per avviare una più ampia riforma dei piani di studio, affinché questi preparino figure professionali complete e pronte ad affrontare le sfide della salute animale e pubblica.
Spetta a tutti noi – Ordini, Università e professionisti – assicurare che questo cambiamento porti a formare una nuova generazione di medici veterinari ancora più competenti, consapevoli e pronti ad affrontare le sfide della salute animale e pubblica.