Sostegno alle spese relative agli animali di affezione

Sostegno alle spese relative agli animali di affezione

È in arrivo il bonus per il sostegno alle spese relative agli animali di affezione, come cani, gatti, conigli e piccoli roditori. Il provvedimento era stato inserito all'interno della legge di bilancio per il 2024 e lo scorso mese la Conferenza Stato-Regioni ha approvato i criteri di ripartizione del fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d'affezione nel pagamento di visite veterinarie, operazioni chirurgiche e nell'acquisto di farmaci nonché i requisiti e le modalità di accesso a cominciare, ad esempio, dalla circostanza che i proprietari dovranno dimostrare di avere un Isee inferiore ai 16.215 euro e una età superiore ai 65 anni, ma anche aver registrato l’animale in anagrafe.
Si accederà al bonus - in tutto un milione per più anni - in base alle richieste per ordine di ricevimento.
Per accedere al fondo (finanziamento per il triennio 2024-2026 pari a 250.000 euro per l'anno 2024, 237.500 per ciascuno degli anni 2025 e 2026), l’interessato – si legge nel decreto - dovrà “presentare apposita domanda alla regione in cui risiede secondo le modalità individuate da ciascuna regione, indicando il numero di iscrizione nella Banca Dati Nazionale, sezione Sinac, o nelle banche dati regionali dell’animale di proprietà e l’indicatore Isee ed allegando la documentazione relativa alla spesa sostenuta”.
Ciascuna Regione è chiamata a definire la misura del contributo da assegnare a fronte delle spese. Il decreto approvato prevede che ogni regione “evade le richieste di accesso al fondo in base all’ordine di ricevimento delle stesse e fino a concorrenza delle somme assegnate con il riparto”. In pratica avrà priorità chi presenterà domanda per primo. Inoltre, poiché le spese veterinarie come quelle sanitarie sono detraibili nella dichiarazione dei redditi, lo stesso decreto prevede che ciascuna regione comunichi all’Agenzia delle entrate “i dati relativi ai rimborsi erogati ai richiedenti ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”.
Il bonus non deve essere confuso con la già vigente possibilità di beneficiare dello sconto Irpef del 19% sulle spese veterinarie. Secondo quanto previsto dal testo unico dell’Imposte sui redditi, sono infatti detraibili le spese sostenute per gli animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Come accade per le spese mediche, l’agevolazione si applica solo oltre la cifra di 129,11 euro e fino al limite di 550 euro fino per un valore massimo di sconto pari a circa 80 euro. In particolare, quando il costo per la cura di cani, gatti o altri animali risulta inferiore a 129,11 euro non si ha diritto alla detrazione. Quando si supera il valore di 129,11 euro restando nel limite dei 550 euro, la detrazione al 19 per cento si dovrà calcolare sulla quota che eccede la franchigia (la differenza tra le spese sostenute e 129,11 euro).