Parlando di salute globale

31/05/2024
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Il 14° General Programme of work dell’OMS è stato approvato in questi giorni dall’Assemblea per il periodo 2025-2028 con sei obiettivi strategici: rispondere alla crescente minaccia alla salute posta dai cambiamenti climatici; affrontare i determinanti della salute e le cause profonde della cattiva salute nelle politiche chiave in tutti i settori; promuovere l'assistenza sanitaria primaria e le capacità dei sistemi sanitari per garantire una copertura sanitaria universale; migliorare la copertura dei servizi sanitari e la protezione finanziaria per affrontare le disuguaglianze; prevenire, mitigare e prepararsi ai rischi per la salute derivanti da tutti i pericoli; individuare e sostenere rapidamente la risposta alle emergenze sanitarie.
Questi obbiettivi, definiti ambiziosi dalla stessa OMS, dovranno ovviamente essere implementati a livello nazionale e continentale.
In questi giorni le Federazioni degli Ordini delle professioni sanitarie stanno organizzando su invito della CEI un convegno per un confronto tra i sistemi sanitari europei e la proposta di soluzioni per contrastare le povertà sanitarie. La professione medico veterinaria in Europa non rientra in quelle ritenute sanitarie: un approccio datato e incoerente con il concetto di One Health. Parlare di accesso alla salute e di povertà – nel senso di mancato accesso alle cure – non è plausibile se non si apre lo sguardo a tutte le specie e alla tutela della salute del Pianeta.
La professione medico veterinaria ha molto da dire perché conosce e fa molto.
Anche questo convegno sarà perciò una bella occasione per fornire spunti di riflessione da un punto di osservazione speciale, certamente di più ampia portata.

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