Professioni ordinistiche e Intelligenza Artificiale

A cura di Daniela Mulas
03/05/2024
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L'Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando il nostro mondo, con implicazioni profonde per ogni settore, incluse le professioni ordinistiche. Il lavoro, così come tradizionalmente lo conosciamo, probabilmente apparirà drasticamente cambiato nei prossimi cinque-dieci anni. 
Ogni professione, occupazione o attività lavorativa sarà modificata in modo significativo a causa della diffusione e del ricorso all’AI e le professioni ordinistiche non vogliono essere colte impreparate.

Le professioni ordinistiche possono e devono offrire un contributo cruciale allo sviluppo della tecnologia dell’AI e delle sue molteplici implicazioni e applicazioni. 
In seno a ProfessionItaliane è stato dunque costituito un Gruppo di Lavoro al quale partecipa anche FNOVI che ha realizzato un documento che lo scorso 30 aprile 2024 è stato inoltrato all’attenzione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovan.

Le professioni ordinistiche italiane hanno svolto così un ruolo fondamentale nel promuovere il dibattito sull'AI e nel formulare proposte concrete per il suo sviluppo responsabile, fornendo utili spunti per contribuire all’utilizzo positivo, efficace, utile ed etico dell’intelligenza artificiale.
Con questo primo documento di discussione sottoposto all’attenzione del Governo sono stati condivisi alcuni contenuti per quindi procedere, d’intesa, alle elaborazioni di successivi provvedimenti attuativi.

Il documento si sofferma in particolare su alcune "parole chiave" prese in considerazionedurante le riunioni dei rappresentanti delle professioni ordinamentali aderentiall'Associazione, il cui esame offre importanti ed utili indicazioni.
Le parole sono: trasparenza e conoscenza dei processi, validazione dei prodotti, diritti di autore, tutela degli utenti e dei professionisti, certificazione dei dati, educazione all'uso dei nuovi strumenti e formazione dei professionisti sulle nuove competenze digitali,integrazione del codice deontologico.

L'integrazione della AI nella medicina veterinaria presenta alcune sfide, tra cui:

• problemi etici: l'uso dell'IA in contesti medici solleva questioni etiche che devono essere attentamente valutate e affrontate;
• necessità di formazione: i medici veterinari dovranno ricevere una formazione adeguata per utilizzare al meglio i sistemi di IA e comprenderne le limitazioni.

Nonostante queste sfide, l'AI rappresenta un'opportunità straordinaria per la nostra professione e con un'implementazione attenta e responsabile ha il potenziale per supportare i medici veterinari nella loro attività di prevenzione per la tutela della salute unica.

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