Il comportamento violento avviene spesso in maniera progressiva, partendo dall’uso di espressioni verbali aggressive per arrivare a gesti estremi.
Nessun profilo professionale ne esce indenne e FNOVI, non più tardi di qualche settimana fa, ha denunciato - perché ingiustificabile e inaccettabile - come i medici veterinari ufficiali, impegnati nelle attività istituzionali di contenimento ed eradicazione della PSA, siano stati oggetto di aggressione mediatica, fisica e morale e impediti nello svolgimento dei propri compiti istituzionali.

Proseguendo nella sua azione all’interno dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, istituito per dare piena applicazione della legge 113 del 2020 sulla sicurezza degli operatori e per trovare soluzioni adeguate ad arginare le aggressioni al personale sanitario, FNOVI oggi è ancora attivamente impegnata nel monitoraggio degli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
In particolare nelle prossime settimane la Federazione coinvolgerà tutti i medici veterinari nella iniziativa promossa dall’Osservatorio che, al fine di acquisire dati aggiornati sugli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell’ambiente di lavoro, ha predisposto un nuovo questionario che sarà attivo per tutto il mese di novembre 2023.
È intenzione del proponente raggiungere una platea di professionisti - la più ampia possibile - indipendentemente dalla tipologia del rapporto di lavoro, acquisendo dati confrontabili ed omogenei.

FNOVI, nel garantire all’Osservatorio la massima disponibilità e collaborazione circa il coinvolgimento dei medici veterinari, è pienamente convinta della necessità di attuare di strategie di prevenzione che passino dal potenziare le misure di sicurezza anche attraverso la previsione di protocolli di attivazioni rapida delle Forze dell’Ordine e/o utilizzo di servizi di sicurezza ad hoc, per poi includere anche l’organizzazione di percorsi di formazione mirata e arrivare alla definizione di strategie di comunicazione e di campagne informative e di sensibilizzazione pubbliche sul fenomeno.