Ill.mo Sig. Presidente, sono un medico veterinario

A cura di Daniela Mulas
29/09/2023
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FNOVI insieme alle altre Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie è stata ricevuta al Quirinale, lo scorso 27 settembre, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Nel breve tempo concesso a ciascuno dei presenti ho colto l’occasione per rappresentare alla più alta carica dello Stato che forse non è chiara a tutti la portata della nostra professione, il contributo che abbiamo dato e continuiamo a dare in ogni epoca. 
Ho riferito a Mattarella che ciò che sono e quel che faccio - insieme agli altri 35.000 medici veterinari - va ben oltre il gesto clinico e tecnico dal momento che l’alimento di origine animale e l’animale stesso sono vita, scienza, ambiente, economia, società, filosofia, ideologia e politica.
Ho sottolineato che le attività del medico veterinario si inquadrano nell’ambito della prevenzione primaria, cioè nell’insieme di azioni che, semplificando al massimo la questione, sono svolte per evitare che le persone sane si ammalino. 

Avrei potuto commentare che la prevenzione della contaminazione degli alimenti e il controllo sulla salute degli animali protegge l’uomo dal contrarre malattie trasmesse dagli animali o dagli alimenti consumati. Che al sistema di prevenzione contribuiscono anche i medici veterinari libero professionisti che tutelano la salute degli animali da compagnia e degli animali da reddito negli allevamenti e contribuiscono in tal modo al contrasto delle zoonosi, del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, tema di assoluta attualità e di interesse per tutti i cittadini.
Avrei potuto aggiungere molto altro per far comprendere che essere un medico veterinario è difficile, lo è sempre stato.
Lo era quando gli animali avevano un ruolo socio-economico primario, di basilare sussistenza e lo è oggi nell’era post-rurale, post-industriale, un’era contraddittoria, bulimica e anoressica al tempo stesso, tecnologica e naturalistica, nella quale – comunque vada – garantire animali sani e alimenti salubri rimarrà essenziale.
Le istanze etico-deontologiche di fronte alle quali si trova il medico veterinario di oggi, conseguenti alla evoluzione della concezione dell’animale non umano e del suo rapporto con l’animale uomo, hanno alimentato da qualche decennio a questa parte una riflessione nuova che ha offerto l’occasione per un salto di qualità professionale. 
Sempre di più la professione del medico veterinario sente oggi la responsabilità civile ed etica nel proporsi, con tutte le sue forme ed organizzazioni, nello studio dell’accoppiata rischio ambientale/salute umana e, di conseguenza, nell’orientare le scelte delle politiche della prevenzione. 

Non ho avuto però a disposizione molto tempo, ed in quel poco concessomi ho sottolineato che ogni medico veterinario opera nel rispetto di un Codice di deontologia adeguato all’obiettivo e secondo il principio di responsabilità che può trasformare ogni suo gesto in positivi esiti futuri soprattutto per le giovani generazioni.
Noi siamo consapevoli della nostra capacità di produrre informazioni utili allo studio delle patologie ambientali correlate e all’identificazione e quantificazione dei legami tra le molteplici cause ed effetti avversi alla salute: questa la ragione che sottende l’attuale declinazione della previsione deontologica che riconosce l’ambiente quale bene giuridico di valore primario ed assoluto (artt. 9 e 32 della Costituzione).
In base alle conoscenze disponibili, noi ci adoperiamo per una puntuale e diligente individuazione dei fattori di vulnerabilità cui sono esposti l’uomo e l’ecosistema e supportiamo - quali sentinelle ambientali - i cittadini e le autorità con azioni di informazione, educazione e studio utili alla valutazione del rischio ambientale cui è esposto il sistema ecologico.
Ciò nonostante, oggi stiamo assistendo ad una marginalizzazione della nostra Professione nei grandi di battiti del nostro tempo, persino in quelli che ruotano attorno alla dimensione animale.
Ho concluso il mio breve intervento sottolineando che, affinché la prevenzione raggiunga i risultati attesi, garantendo così anche la sostenibilità del nostro SSN, è necessario che le Istituzioni riconoscano e supportino adeguatamente i medici veterinari che agiscono quotidianamente per ottenere i migliori risultati di salute, con un impegno e una determinazione che spesso vanno ben oltre le proprie funzioni.

Questo l’appello rivolto al Presidente: che le Istituzioni ci stiano vicine perché siamo medicina per il Pianeta, siamo la forza vitale del nostro Paese.

FNOVI!
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