In ricordo di Tullio Paolo Scotti

17/07/2023
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In occasione dell’Assemblea dei delegati ENPAV tenutasi a Bologna sabato 15 luglio, con una successione di interventi che hanno emozionato i presenti è stato ricordato il Presidente Tullio Paolo Scotti scomparso lo scorso 4 giugno. L’ultimo intervento è stato di Gaetano Penocchio che ha portato il saluto e l’abbraccio della Fnovi, degli Ordini e di tutti i medici veterinari del Paese alla famiglia ed alla figlia Valeria. Dopo aver richiamato il peso politico del presidente Scotti nella vita della nostra comunità ha così ricordato Tullio Scotti.

Ho scritto queste poche righe per Tullio. Scrivere non è profanare, i ricordi scritti non sono mai persi.
Per disegnare un primo tratto di Tullio, non posso che partire da una cosa molto comune, molto normale: il legame con la sua famiglia.  

Per misurare la “statura” di un uomo, secondo alcuni è importante l’umiltà, per altri il coraggio di eccellere e distinguersi, per altri ancora il rapporto che si ha con le piccole cose. Pensandoci non è grande uno che fa grandi cose. Tutti abbiamo la nostra grandezza, certo non saremo immortali, non rimarremo nella memoria collettiva e nessuno parlerà più di noi quando non ci saremo più, ma poco conta. L’importante è aver lasciato qualcosa di buono alla famiglia, ai nostri figli da cui possano prendere esempio. Tullio lo ha fatto con Riccardo e Valeria. Lui aveva la voglia e quasi la necessità fisica di tornare a casa, disertava cene e incontri per rientrare prima possibile ed è chiaro a chiunque, che famiglia e il lavoro sono state le grandi ruote del suo equilibrio. 
È stato curioso per me scoprire un Tullio pittore. La pittura è per tutti, artisti o meno, una cosa privata, è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente.  Nei suoi quadri, in un recente incontro, con il suo aiuto, ho colto sentimento, amore, dolore. Emozioni ancor prima della comprensione.
Non serve qui ripercorre la carriera di Tullio, i successi professionali fino alla presidenza dell’ENPAV e molto altro. 
Come Tullio non ascolto le critiche, che sono bagaglio di chiunque abbia un ruolo pubblico. Nel web impazzano e nei social anche Dio è cattofascista o cattocumunista.     
Ma quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare. 

La Volontà e l’Anima. Tullio aveva volontà. Non so come si produca la volontà. Gli antichi sostenevano che nella volontà risiede l’anima, discutevano molto di caso e del suo contrapposto, il destino. Che con Tullio non è stato generoso. Prima di andarsene ha perso Riccardo e Maria. Anima è una parola che non uso mai, per via della sua origine religiosa, ma chi ha una volontà, ha un’anima in fieri, non una cosa datata e fissata una volta per sempre, ma una cosa da far crescere. Interessarsi dell’anima è una forma di provocazione per il nostro tempo, nel quale domina l’apatia, la cifra costitutiva del presente. Io credo che Tullio avesse volontà e anima: era un uomo giusto, leale e tenace e lo era anche quando nessuno lo stava guardando.

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