Influenza Aviaria: FAO, OMS e WOAH invitano ad aumentare la vigilanza

14/07/2023
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L’epidemia di influenza aviaria H5N1, in corso dal 2020, sta causando un numero senza precedenti di morti tra uccelli selvatici e pollame in molti Paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa. Nel 2021, il virus si è diffuso in Nord America e nel 2022 in America Centrale e del Sud.

Il dott. Gregorio Torres, responsabile del Dipartimento Scientifico della WOAH ha dichiarato che “c’è un recente cambiamento di paradigma nell'ecologia ed epidemiologia dell'influenza aviaria, che ha aumentato la preoccupazione globale poiché la malattia si è diffusa in nuove regioni geografiche, ha causato morie insolite di uccelli selvatici e un'allarmante aumento dei casi nei mammiferi”.
Il passaggio del virus ai mammiferi suscita la preoccupazione che il virus possa adattarsi per infettare gli esseri umani più facilmente.
Sono state segnalate anche infezioni sporadiche da virus A(H5N1) clade 2.3.4.4b negli esseri umani, ma rimangono molto rare, con 8 casi segnalati da dicembre 2021. I casi umani finora individuati sono per lo più collegati al contatto stretto con uccelli infetti e ambienti contaminati.
"Con le informazioni finora disponibili, il virus non sembra essere in grado di trasmettersi facilmente da una persona all'altra, ma è necessaria vigilanza per identificare eventuali evoluzioni del virus che possano cambiarlo", ha dichiarato il dott. Sylvie Briand, Direttore per la Preparazione e la Prevenzione delle Epidemie e delle Pandemie dell'OMS.
È importante sottolineare come le sequenze virali dai casi umani, quando disponibili, non mostrano marcatori di resistenza agli inibitori della neuraminidasi (come l'oseltamivir) o agli inibitori dell'endonucleasi (come il baloxavir).
Le sequenze analizzate dei virus circolanti nelle specie animali contenevano solo mutazioni sporadiche associate alla resistenza agli antivirali.

"L'epidemiologia dell'H5N1 continua ad evolversi rapidamente", ha affermato Keith Sumption, Direttore Veterinario Capo della FAO. "La FAO richiama l'attenzione sulla necessità di vigilanza e condivisione tempestiva delle sequenze genetiche per monitorare l'epidemiologia molecolare al fine di valutare il rischio e migliorare il controllo della malattia."
La FAO, l'OMS e la WOAH hanno convocato esperti per esaminare la situazione, monitorare la natura in rapida evoluzione del virus e aggiornare le raccomandazioni per contenere la sua diffusione, oltre a lavorare con i Paesi nella preparazione e nella risposta, facilitando la collaborazione tra Paesi e settori. 

Le tre Organizzazioni richiamano alla necessità di cooperazione globale e di attenzione per proteggere animali, persone ed economie.

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