Influenza Aviaria nei mammiferi: i documenti del Ministero della Salute e di Offlu.
Influenza Aviaria nei mammiferi: i documenti del Ministero della Salute e di Offlu.

Come noto, da molti mesi in Europa si registrano casi di Influenza aviaria
In quest’ultimo periodo particolare rilevanza ha assunto l’epidemia di Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) che ha colpito il gabbiano comune nel nord Est Italia. Il virus coinvolto in questi fenomeni epidemici è il sottotipo H5N1 clade 2.3.4.4b. e le analisi genetiche virali effettuate in Italia su uccelli selvatici dimostrano che questo virus sta circolando anche nelle nostre specie stanziali. (Fonte: Ministero della Salute)
Il virus H5N1 responsabile degli attuali casi nei volatili selvatici e domestici si è dimostrato capace di infettare anche i mammiferi: è stata recentemente accertata la sieroconversione di cinque cani e un gatto presenti in un allevamento avicolo rurale in provincia di Brescia, sede di un focolaio di HPAI H5N1.
Il Ministero della Salute, in una nota della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (Ufficio 5 – Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale) e delle Direzione Generale Della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (Ufficio 3 - Sanità animale e gestione operativa del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali e unità centrale di crisi), comunica che il 14 giugno 2023, è stato riunito il ‘gruppo di esperti’ per la definizione del funzionamento della rete nazionale dei laboratori pubblici umani e veterinari per l’individuazione precoce della circolazione di ceppi di virus influenzali a potenziale zoonotico al fine di attivare un sistema di allerta rapida per le epidemie influenzali anche a carattere pandemico.
Tra le raccomandazioni del Ministero: “la valutazione nei CRAS, con il medico veterinario responsabile della struttura, del ricorso all’eutanasia di volatili e carnivori con sintomatologia riconducibile a una possibile infezione da influenza aviaria (in particolare con sintomi nervosi) nelle strutture dove non sia possibile effettuare l’isolamento degli animali. Le carcasse dei soggetti con sospetta HPAI deceduti o soppressi vanno prontamente inviati all’IZS competente per la ricerca del virus.”
Il Ministero ha invitato ad intensificare con la massima sollecitudine ed efficacia l’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli presenti in particolare nelle Zone A e B dell’accordo Stato Regioni rep 125 e la sorveglianza negli allevamenti posti sul territorio nazionale verso i casi sospetti di HPAI e ha invitato a dare diffusione del Decreto del Ministro della Salute recante
“Modalità applicative delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli”
Non è solo l’Italia ad essere interessata da casi di salto di specie del virus H5N1: l'Istituto nazionale di ricerca veterinaria polacca ha reso note i risultati delle prime analisi genetiche sui virus dell'influenza aviaria che hanno infettato almeno 16 gatti nei giorni scorsi.
Pur essendo necessarie ulteriori indagini su questo cluster al fine di valutare i legami tra i casi sospetti e possibili vie di esposizione, nei giorni scorsi, il network congiunto dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità animale e della FAO (Offlu) dedicato all'influenza ha escluso "un ruolo diretto di uccelli selvatici infetti", dal momento che "non tutti i casi sospetti avevano accesso all'esterno", così come la trasmissione da gatto a gatto vista "l'ampia distribuzione geografica dei casi sospetti".
Per approfondimenti ed aggiornamenti è disponibile la pagina del Centro di referenza dell’IZS Venezie con le informazioni più aggiornate sulla situazione epidemiologica dell’influenza aviaria in Italia e in Europa per i virus ad alta (HPAI) e bassa patogenicità (LPAI).
Allegati:
Nota nel Ministero
Nota Offlu