Qualcosa deve cambiare, per tutti, la convivenza è difficile

A cura di Daniela Mulas
21/04/2023
.

La convivenza tra uomini e animali è datata quanto il nostro pianeta e la nostra civiltà e, nell’ambiente naturale, gli organismi viventi si trovano ad interagire tra loro anche con rapporti di competizione.
Nella maggior parte dei casi si viene a determinare la condizione per cui le diverse specie convivono (anche se in un equilibrio che pare ogni giorno più precario) ma in altri casi accade che una specie venga sopraffatta da un’altra.

Mai vorremo sentire che un essere vivente (sia esso animale umano o non umano) venga annientato dall’altro e soccomba in una condizione che, sempre più spesso, assume i contorni di una vera e propria lotta per la sopravvivenza, che si palesa oggi in tutta la sua iniquità.
Infatti, il frutto dell’azione dell’uomo, della nostra azione, causa sempre più di frequente situazioni ed eventi che vanno a svantaggio delle creature che popolano questo nostro pianeta, compreso l’uomo stesso che pare non accorgersi dell’enormità dei danni da lui stesso provocati.
Se è vero che non ci sono soluzioni facili e immediate che consentano di ristabilire un corretto equilibrio all’interno dell’ecosistema è altrettanto certo che tali soluzioni devono necessariamente essere trovate se vogliamo garantire un futuro alle generazioni che verranno. Non possiamo fare a meno di nessuna delle creature che abitano la terra.

Noi medici veterinari mettiamo a disposizione le nostre competenze e ci offriamo come mediatori qualificati per la risoluzione di questo inutile e quanto mai dannoso conflitto, certi di poter rappresentare correttamente le esigenze delle parti in causa affinché si realizzi l’auspicata soddisfazione di tutti gli esseri viventi.
Siamo anche consapevoli che questa è una sfida che si vince anche con la partecipazione pubblica per promuovere un nuovo modello di sviluppo che sia veramente sostenibile.
È essenziale sostenere azioni volte ad accrescere la coscienza ecologica di ognuno di noi al fine di divulgare una concezione dell’ambiente naturale che vada oltre i singoli interessi fondata sul principio che, per sostenersi, gli organismi abbiano in fin dei conti degli stessi bisogni. Qualcosa deve cambiare, per tutti, la convivenza è difficile.

La cronaca di questi giorni ci restituisce una narrazione che affida ai giudici della sezione unica del Tribunale Amministrativo di Trento, nell'udienza prevista il prossimo 11 maggio, il compito di decidere del destino dell’orsa Jj4 che gli esami genetici hanno indicato senza dubbio alcuno come responsabile dell'aggressione mortale avvenuta lo scorso 5 aprile. Il modo in cui viene narrata la vicenda testimonia con sconfortante chiarezza la presenza di enormi limiti di comprensione delle dinamiche faunistiche, la scarsa cultura scientifica e ambientalista del paese.
I medici veterinari del Trentino si sono schierati contro l’abbattimento dell’orsa e FNOVI esprime l’auspicio che vengano esaminata con rigore e attenzione ogni ipotesi alternativa all’abbattimento.
Nella tremenda disgrazia occorsa servirà trovare un compromesso e non una contrapposizione, e comunque servirà certamente attivarsi per garantire la convivenza con gli orsi in piena sicurezza per uomini e altri animali.

FNOVI!
iscriviti alla newsletter di