Violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari: ecco le prime importanti misure di contrasto

A cura di Daniela Mulas
07/04/2023
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In occasione di un question time legato ad una interrogazione [n.3-00270 a prima firma Borrelli (FdI)] con la quale si chiedeva di sapere quali urgenti iniziative di breve e medio termine il Ministro intendesse adottare per arginare le violenze ai danni degli operatori sanitari, Orazio Schillaci aveva segnalato una crescita degli episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie ed aveva quindi ricordato che per contrastare questi episodi, era stata adottata la legge 14 agosto 2020, n. 113, recante disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell'esercizio delle loro funzioni, che ha introdotto nell'ordinamento sia un'ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, sia la previsione di una nuova circostanza aggravante comune all'articolo 61 del Codice penale.

Nelle scorse settimane abbiamo già riferito delle iniziative espresse dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie – istituito con la citata legge – nonché della trasmissione al Parlamento della prima relazione sull'attività posta in essere, dalla quale emerge un quadro molto articolato e complesso della situazione nella nostra Nazione relativamente a questo fenomeno di atti di violenza.

Coinvolta in prima persona – quale rappresentante FNOVI – nei lavori dell’Osservatorio, concordo con il titolare del Dicastero che ha sottolineato essere fondamentale che la logica di raccolta dei dati, centrata sull'evento, si sposti ora sull'aggredito, attraverso la diffusione della cultura della segnalazione degli eventi e l'implementazione dei sistemi di monitoraggio, nonché l'adozione di specifiche misure di prevenzione nell'ambito delle strutture sanitarie e sociosanitarie.

FNOVI ha seguito con l’usuale attenzione l’evolversi delle iniziative normative annunciate da Schillaci, ed oggi esprime soddisfazione per le disposizioni contenute nel Decreto varato dal Consiglio dei ministri lo scorso martedì 28 marzo (il cosiddetto “Decreto Bollette”).

In modo particolare l’articolo 16 in materia di contrasto agli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario prevede, tra l’altro, che “nell'ipotesi di lesioni cagionate al personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività, si applichi la reclusione da due a cinque anni”. Una norma che rafforza il sistema normativo penale posto a tutela del personale sanitario, socio-sanitario e ausiliario, introducendo di fatto la procedibilità d’ufficio e aumentando la pena di reclusione anche in caso di lesioni non gravi o gravissime, da 2 a 5 anni, per chi comunque aggredisce operatori sanitari.

Segnali più che positivi che spingono FNOVI a proseguire con decisione nel dialogo e nel confronto costante con il ministro Schillaci e la parte politica che rappresenta.

FNOVI!
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