Antibiotici per uso animale: vendite dimezzate tra il 2011 e il 2021
Antibiotici per uso animale: vendite dimezzate tra il 2011 e il 2021
Il rapporto annuale dell’EMA sulla Sorveglianza europea del consumo di antimicrobici veterinari (ESVAC) mostra che, dal 2011, i paesi europei hanno sostanzialmente ridotto le vendite di antibiotici veterinari negli animali.
In particolare, nel documento si analizza l’andamento delle vendite avvenuto in 25 Paesi nell’arco temporale compreso tra il 2011 e il 2021 e quello registrato nel corso del 2021 in 31 Paesi partecipanti.
Per ogni paese che partecipa al progetto ESVAC è stata preparata una sezione separata che presenta gli andamenti delle vendite per classe di antimicrobici.
Alcuni paesi descrivono le loro principali misure per affrontare la resistenza antimicrobica e come queste attività contribuiscono ai cambiamenti osservati nelle vendite nel loro paese. Le misure comprendono piani d’azione nazionali, campagne nazionali per un uso prudente degli antimicrobici negli animali, restrizioni all’uso di determinati antimicrobici negli animali da produzione alimentare o misure per controllare la prescrizione di antimicrobici negli animali.
Situazione italiana
Tra l’8 e il 16 novembre 2018 l’Italia è stata visitata da una delegazione a scopo conoscitivo al fine di raccogliere informazioni sull’uso prudente degli antimicrobici negli animali.
Nell’aprile 2019, l’Italia ha adottato un sistema di tracciabilità computerizzato per la filiera veterinaria. Questo sistema di tracciabilità dei medicinali veterinari comprende una banca dati centrale per rilevare i movimenti delle confezioni di medicinali veterinari (dati di vendita) lungo le catene di produzione e distribuzione, dal produttore al primo destinatario (grossista, farmacia, mangimificio), e una banca dati elettronica delle prescrizioni veterinarie per tracciare i medicinali veterinari dalla loro prescrizione da parte del veterinario fino all’utilizzatore finale (veterinari, allevatori autorizzati a produrre mangimi medicati per uso proprio, persone che allevano animali da compagnia) che li somministra agli animali (dati di utilizzo). A causa dell’implementazione di questo nuovo sistema, la fonte dei dati 2020 è cambiata dalle vendite da parte degli ADM alle prescrizioni elettroniche dispensate, tranne che per le premiscele.
Nel 2021, le vendite complessive sono diminuite del 4,6% rispetto al 2020 (da 181,8 mg/PCU a 173,5 mg/PCU). Le tre classi di antibiotici più vendute sono state le penicilline, le tetracicline e i sulfamidici, che hanno rappresentato rispettivamente il 33,4%, il 23,2% e il 13,8% delle vendite totali. Le vendite di polveri orali, soluzioni orali e premiscele hanno rappresentato il 91,2% delle vendite totali nel 2021. La maggior parte delle vendite di VMP antibiotici nel 2021 apparteneva alla categoria AMEG categoria D (Prudence), pari al 72,1% delle vendite totali.
Dal 2022 è divenuta obbligatoria anche la registrazione elettronica dei medicinali utilizzati negli animali da reddito, cosa che migliorerà il sistema integrato di classificazione degli allevamenti in base al rischio di selezione e diffusione di microrganismi resistenti, che era già stato completato nel 2021 per i settori bovino, suino e avicolo. Nel corso del 2022 sarà infatti ultimato per includere altre specie animali tra cui bufali, ovini, caprini, conigli, cavalli e pesci.
Questo sistema utilizza i dati raccolti dal sistema di tracciabilità VMP, in particolare i dati di utilizzo, per definire indicatori dell’uso di antibiotici negli allevamenti, calcolati con il sistema Defined Daily Dose Animali per l’Italia (DDDAit). Raccoglie e analizza anche informazioni su altri aspetti della salute, del benessere e degli standard gestionali degli animali.
La disponibilità di questi dati a livello di azienda agricola rappresenta un passo importante per lo sviluppo di un adeguato programma di gestione degli antimicrobici. Il Piano d’azione nazionale contro la resistenza antimicrobica, lanciato il 2 novembre 2017, stabilisce un obiettivo di riduzione (rispetto al 2016) in conformità con gli indicatori primari e secondari. Dal 2017, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti: una riduzione del 10% dell’uso di antimicrobici di importanza critica e una riduzione delle vendite di colistina al di sotto di 5 mg/PCU.
Anche il nuovo Piano (2022-2025) avrà indicatori analoghi, con un obiettivo aggiuntivo inerente l’uso di farmaci per uso umano negli animali da compagnia.