Intorno a 120 gli iscritti,  circa 80 presenti online.  Gli approfondimenti, con relatori di alto livello, hanno riguardato la raccolta dati, le criticità  e la differenza che si rileva a livello territoriale, unitamente alla esigenza di una sensibilizzazione sulla importanza di fornire i dati diagnostici da parte dei medici veterinari liberi professionisti, che in tale ambito hanno un ruolo di sanità pubblica. Si tratta di essere parte attiva e diligente nella sfida che la medicina unica si trova davanti nei prossimi anni, datosi che le patologie tumorali sono seconde, per causa di morte, alle malattie cardiovascolari, che l’ambiente influisce sulle cellule anche con DNA differenti e che almeno tre tipologie di tumori (melanoma delle mucose, osterosarcoma e linfoma  B a grandi cellule) colpiscono sia l’uomo che gli animali.

Patogenesi e diagnosi del melanoma in ambito umano e veterinario a confronto hanno fatto emergere le differenze  nei rispettivi ambiti ma anche fra loro e nel caso di cani e gatti fra le due specie e fra  le differenti razze. Sono stati inoltre  approfonditi gli aspetti diagnostici e di ricerca legati alla genomica e al sistema immunitario (compreso il microbiota), le strategie terapeutiche correlate, la gestione ambulatoriale dei casi negli animali e le relative difficoltà, con un attivo interscambio tra gli esperti ed i ricercatori. L’evento è stato molto apprezzato per aver consentito la conoscenza reciproca e l’interscambio di esperienze diverse  che possono progredire ed essere sviluppate  per una comune lotta e prevenzione delle patologie  tumorali, che vede gli animali non solo come modelli animali o sentinelle ma come pazienti.

Prossimo e  terzo appuntamento a Napoli , il 16 dicembre p.v.  sui tumori mammari e dell’apparato genitale.