L'EDITORIALE - EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE

a cura di Daniela Mulas
20/05/2022
.

La nostra professione è cambiata profondamente nel corso dei secoli e si è evoluta per stare al passo con le necessità della società.

Con l’intento di ottenere evidenze di questo cambiamento di recente FNOVI ed ENPAV hanno commissionato a Nomisma un’indagine con l’obiettivo di effettuare una ricognizione aggiornata sulla medicina veterinaria e offrire nuovi spunti di riflessione sulle recenti dinamiche che coinvolgono la professione in ambito nazionale.

L’indagine - i cui risultati saranno presentati ufficialmente nelle prossime settimane - ha previsto una fase di valutazione sui dati messi a disposizione dai due soggetti committenti ed una fase di rilevazione diretta con interviste rivolte ai giovani medici veterinari (laureati da non più di 5 anni), agli studenti universitari attualmente iscritti ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria, ai medici veterinari che hanno scelto di  cancellarsi dall’Ordine nell’ultimo triennio.

Dall’indagine emergono  dati interessanti e si ha evidenza che la nostra è una professione che cresce.

Nel 2021 il numero di iscritti all’Ordine dei medici veterinari ha raggiunto le 34.727 unità, il 7,8% in più̀ rispetto al 2016. Dal 2016 la crescita è stata pressoché́ costante con un incremento medio annuo del 1,5%.

Cresce la componente femminile e nel 2021 i medici veterinari di genere femminile rappresentano il 48, 3% del totale degli iscritti all’Ordine, con un incremento del 17,9% nel periodo 2016-2021.

Dalla valutazione dell’ambito professionale emerge che giovani colleghi sono prevalentemente occupati nel settore della libera professione (73%) con animali da compagnia (83%), animali da reddito 10%, equini 3%. Solo l’11% è impiegato nel settore dell’Università e il 9% nel settore della medicina pubblica.

I dati che si ricavano dall’indagine fotografano una situazione in cui nel prossimo futuro si rischia la sostenibilità dell’allevamento degli animali da reddito per mancanza di medici veterinari disponibili a lavorare in quel settore, con possibili ripercussioni negative in termini di sicurezza alimentare perché sappiamo quanto è importante la figura del veterinario nell’allevamento, primo anello della filiera agroalimentare. Forse dovremo anche preoccuparci di trovare medici veterinari per la sanità pubblica.

Alla domanda su quali siano le sfide e le difficoltà che la professione medico veterinaria avverte oggi e che invece si troverà ad affrontare nei prossimi 10 anni e quali opportunità si profilano per la professione stessa i giovani rispondono che, per quanto attiene il tema della sfida, sono preoccupati per la diminuzione del reddito professionale, per le nuove malattie e possibili epidemie e per l’aumento delle sfide legate al cambiamento climatico.

Per quanto riguarda le opportunità, queste derivano dalla maggiore importanza rispetto al benessere animale e alle tematiche ad esso connesse, aumento del numero e della tipologia degli animali da compagnia, maggiore importanza della sostenibilità ambientale.

Queste informazioni testimoniano di come anche i giovani abbiano ben compreso il profondo cambiamento che sta attraversando la nostra professione con il mutare delle condizioni socio economiche, o delle nuove abitudini alimentari, con la nuova sensibilità animalista, con i nuovi squilibri climatici, con le nuove opportunità commerciali e le nuove materie prime per le filiere, con le nuove criticità che vanno dall’impatto ambientale degli allevamenti intensivi al problema della antimicrobico-resistenza, all’importazione di specie esotiche e alla migrazione di quelle selvatiche, al bioterrorismo e alla diffusione di patologie animali come strumento di guerra fredda, dal benessere animale alla sicurezza alimentare.

Le sfide da affrontare nel prossimo futuro sono tante e complesse ma le si potrà vincere solo con un’azione sinergica di tutte le componenti professionali: la Federazione, i Sindacati, gli Ordini professionali, le Università, che devono lavorare in sinergia per accrescere nel decisore politico la consapevolezza del ruolo fondamentale che rivestiamo nella società  quali professionisti della salute che agiscono in un sistema di prevenzione che mette al centro della propria azione la salute del cittadino.

FNOVI!
iscriviti alla newsletter di