FNOVI chiede correttezza a Report

04/05/2022
.

Nel corso della puntata di Report dello scorso 2 maggio è andato in onda un servizio riguardante il piano di eradicazione di Brucellosi e Tubercolosi in particolare negli allevamenti di bufale in provincia di Caserta.

La trasmissione, condotta con le abituali modalità del giornalismo di inchiesta, ipotizza un complotto ai danni degli allevatori con l'abbattimento di bufale sane e la messa in commercio di carni infette.
La professione reagisce compatta ed unanime alle accuse che rigetta categoricamente demolendo le illazioni nella conferenza stampa tenutasi martedì 3 maggio della regione Campania
il presidente Fnovi Gaetano Penocchio scrive una lettera al direttore di Rai 3 Franco Di Mare.

Di seguito il testo integrale della lettera:

Al Direttore RAI 3 Franco di Mare

Gentile Direttore,

abbiamo avuto il privilegio di conoscerla e di apprezzare come ha saputo raccontare la professione del medico veterinario “impegnato ogni giorno in azioni di profilassi, di tutela, di controllo e di verifica della salute complessiva di animali e uomini nel nostro Paese”.

Le scrivo per segnalarle che quanto accaduto nella puntata di lunedì sera di Report (si parlava di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi nella Regione Campania) è andato oltre  l’approssimazione, la scarsa conoscenza scientifica (e della normativa), ed è giunta al punto di delegittimare il sistema pubblico dei controlli di sanità pubblica veterinaria del nostro Paese.

Si è data voce all’ipotesi di un piano che avrebbe come mandante un gruppo industriale e come complici tutte le istituzioni medico veterinarie del nostro Paese, dal Ministero della salute, all’Istituto Superiore di sanità, al Servizio veterinario regionale, all’Istituto zooprofilattico, alle ASL, corroborando il teorema con interviste, commenti, insinuazioni sulle persone (tra soggetti che si aumentano lo stipendio o che lavorano in nero) che non rendono merito al servizio pubblico.

Ma la cosa più grave sono i dubbi sollevati da un giornalismo di inchiesta che non si è dato pena di conoscere le norme. Come si può essere sorpresi di constatare che le carni provenienti da animali positivi ed abbattuti per brucellosi possano venire esitate al libero consumo?

Con un minimo di impegno il giornalista avrebbe saputo che a rendere obbligatoria questa linea di comportamento non è la decisione di un medico veterinario impegnato nelle visite post mortem al macello, ma una norma di carattere nazionale e internazionale che lo consente. Non, quindi, la decisione conveniente del titolare di un macello resa possibile dalla connivenza del sistema di controlli medico veterinari. È quello che accade in tutto il mondo, la carne non è infetta.  

È di qualche ora fa la notizia dell’aggressione fisica e verbale ad un Collega medico veterinario impegnato in un follow up in una azienda bufalina sede di focolaio di brucellosi nel territorio di Caserta. Questo un altro risultato di una (cattiva) informazione che esacerba gli animi e produce violenza.

Quanto accaduto è imperdonabile, l’inchiesta condotta senza i necessari presupposti di conoscenza, questo giornalismo che, ben che vada, diffonde le notizie senza vagliarle,riesce a generare un risultato: minare la fiducia del consumatore nel sistema nazionale dei controlli e generare incertezze su tutto il sistema di sicurezza alimentare.  

Ieri quelle stesse istituzioni, messe in discussione da Report hanno fornito, nel corso di una conferenza stampa, gli elementi scientifici che i cittadini si attendono da un TV di servizio, un canale della TV di Stato. 

Chiediamo a Report correttezza e obiettività, che sono valori cui bisogna almeno tendere, anche se la correttezza non desta alcun interesse.

FNOVI!
iscriviti alla newsletter di