FNOVI - RICORSO STRAORDINARIO AL CAPO DELLO STATO

Editoriale di Gaetano Penocchio - presidente FNOVI
28/01/2022
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Dopo un iter di redazione lungo e con un testo secretato fino alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Fnovi ha deciso di promuovere un ricorso straordinario al Capo dello Stato sul  Decreto del Ministero della Salute del 05.08.2021 “Disciplina sulla formazione degli addetti ai compiti e alle funzioni di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 26/2014, in materia di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.” e le relative “Linee Guida"
La scienza senza etica e senza onestà intellettuale scivola molto velocemente nel sopruso e nell'abuso di professione. 
Per Fnovi era importante esprimere in modo chiaro e privo di retropensieri - come da nostra caratteristica - le proprie opinioni e l'abbiamo fatto utilizzando l'unico strumento disponibile.
Non è una presa di posizione in merito alla sperimentazione con e sugli animali. E' una presa di posizione rispetto alle competenze richieste per agire sugli animali, anche quelli legalmente utilizzati a fini scientifici per i quali sono previsti requisiti, ovvero azioni, atti in altre parole, a tutela del benessere e della salute. E’ una presa di posizione finalizzata al rispetto degli animali. Ora non giova discutere se gli animali hanno diritti e se quelli adibiti alla compagnia o al reddito siano diversi da quelli destinati alla sperimentazione; è certo che l’uomo, ed ancor più il medico veterinario, ha dei doveri e delle responsabilità. Se dunque si può parlare di un progresso etico, allora un nodo da sciogliere sarà il modo con cui si configura il rapporto tra scienza, professione e animali nella società degli uomini.     
E' evidente, almeno a chi ha seguito un corso di laurea magistrale di 5 anni in medicina veterinaria, che la diagnosi e la terapia,  per non parlare dell'eutanasia farmacologica, richiedono conoscenza, studio e competenze che non si improvvisano, né si possono ottenere con un paio di settimane di "formazione". E' nostra opinione che ogni animale, a prescindere dalla tipologia di vita che viene assegnata dal caso, debba avere una vita e una morte dignitosa.  Consentire che atti del medico veterinario siano effettuati senza scienza, coscienza e professionalità è inaccettabile non solo per i destinatari di questi atti ma anche per i professionisti che hanno titolo legale e competenze per effettuarli sulle stesse specie animali quando sono definite animali da compagnia.

Fonte: 
FNOVI
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