Sebbene questo studio -concordano gli autori- debba essere seguito da altre ricerche per verificare una potenziale trasmissione nei confronti di lagomorfi selvatici e/o interspecifica nei confronti della specie umana, allo stato attuale siamo in grado di rispondere ad alcune semplici domande che venissero poste da proprietari di conigli da compagnia o da operatori del settore dell’allevamento cuniculo:

1. “I conigli possono contrarre il virus Covid-19?”

Sì, uno studio preliminare  (Susceptibility of rabbits to SARS-CoV-2 ) condotto in Olanda ha verificato la ricettività della specie coniglio.

2. "I conigli da compagnia possono contrarre il virus Covid-19?”

Al momento non si può affermarlo con certezza, in quanto si tratta di uno studio sperimentale, condotto su conigli New Zealand, giovani e sani. Inoltre, l’infezione era sperimentale, non spontanea.

Non si può dire se soggetti di altre razze, età e condizioni cliniche, abbiano la stessa suscettibilità, oppure inferiore, oppure superiore.

3. “I conigli possono ammalarsi di Covid-19?”

Se per “ammalarsi” di Covid si intende la forma clinica: no.

Tutti i soggetti dello studio erano asintomatici.

4. "I conigli asintomatici possono eliminare il virus, quindi contagiare altri conigli o le persone?”

Sì, i conigli positivi possono eliminare il virus.

Tuttavia, la trasmissione ad altri conigli o all’uomo non è stata dimostrata nè da uno studio scientifico, nè segnalata in seguito a casi sporadici.

5. "Se io proprietario (consapevole o no) sono positivo al Covid, posso trasmettere il virus al mio coniglio da compagnia?”

Non esiste una risposta a questa domanda, perchè non esistono evidenze nè cliniche nè sperimentali.

Lo studio prevedeva l’inoculazione sperimentale del virus per via intranasale nei soggetti sottoposti ad anestesia generale, non la trasmissione spontanea.

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