Le premesse espresse nel decreto adducono l'esigenza di “rivedere - secondo omogeneità di materia - l’assegnazione della competenza in tema di interventi relativi ai prodotti trentini”.

Quanto accaduto ha provocato, oltre alla sorpresa della Federazione - che si riserva di segnalare alla competente Direzione Ministeriale i contenuti del decreto in commento - anche una interrogazione a risposta scritta (n. 1276/XVI) a cura del Consigliere provinciale Filippo Degasperi, il quale ha chiesto di conoscere quali siano le ragioni e motivazioni espresse a sostegno di tale statuizione e se, nell’operare tale scelta, qualcuno si sia “posto il problema che le attività di controllo pubblico sulla sanità delle popolazioni animali e sulla sicurezza delle produzioni alimentari in capo ad un Assessore che si occupa di attività economiche non possa far sorgere conflitto di interesse dovendo far coesistere interessi di economicità delle produzioni con investimenti finalizzati a mettere in sicurezza le produzioni stesse”.

Il Consigliere ha chiesto poi spiegazioni circa il frazionamento delle competenze che ha lasciato all’Assessore in materia di politiche per la salute la “tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo”.

In attesa della risposta all'interrogazione proposta, FNOVI condivide l'auspicio formulato che si provveda al più presto a “riportare nell’area sanitaria le deleghe in materia veterinaria e di sicurezza alimentare considerato che il servizio veterinario in tutte le sue specificità pubbliche è parte integrante del Servizio sanitario Nazionale così come articolato ai diversi livelli”.