È ripreso il processo per i «veleni di Quirra»

È ripreso il processo per i «veleni di Quirra»

La Federazione ha avuto occasione di conoscere del presunto inquinamento causato dalle esercitazioni militari e civili all’interno del Poligono interforze sperimentale del salto di Quirra, nella Sardegna sud-orientale, quando ha assegnato la prima edizione del premio “Il peso delle Cose” ai dottori Giorgio Mellis e Sandro Lorrai.
Entrambi i medici veterinari, dipendenti ASL, avevano per circa sei mesi eseguito sopralluoghi in aziende agro-pastorali dove avevano raccolto da pastori e allevatori tutte le informazioni utili per conoscere e valutare lo stato di salute degli animali.
I risultati dei loro accertamenti sono ora tra gli atti che verranno discussi e analizzati nel corso del procedimento giudiziario che ha ripreso in questi giorni il suo corso presso il Tribunale di Lanusei.
Alla sbarra, ed è il primo caso nazionale, ci sono otto ex comandanti (generali e colonnelli) che hanno guidato il Poligono tra il 2001 e il 2012 con l’accusa di “omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri”. In sostanza non avrebbero fatto nulla per evitare “un persistente e grave disastro ambientale con enorme pericolo chimico e radioattivo per la salute”. A rischio allevamenti, pastori, abitanti e dipendenti militari e civili: chi viveva attorno alle aree ad “alta intensità militare” contaminate da sostanze tossiche tra cui il torio. I pascoli erano non solo confinanti ma all’interno del perimetro della base militare.
I difensori degli imputati hanno sollevato eccezioni sulla “competenza territoriale a decidere” del Tribunale ogliastrino e sulla “nullità a causa della genericità dei capi di imputazione” e per entrambe le eccezioni il giudice monocratico Nicole Serra si è riservata di decidere nell’udienza del 21 dicembre prossimo.