Nessun rischio di aviaria nei gatti

28/03/2006
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"La notizia diffusasi oggi sul ritrovamento in Germania di una carcassa di gatto deceduto per virus H5N1, non deve sorprendere o preoccupare", ha dichiarato il Dottor Carlo Scotti, Presidente dell'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). "E' possibile infatti - continua il Dottor Scotti - che in condizioni estreme, di vita o di ambiente, i felini possano essere contagiati dal virus dell'aviaria".

(Cremona, 28 febbraio 2006)


"La notizia diffusasi oggi sul ritrovamento in Germania di una carcassa di gatto deceduto per virus H5N1, non deve sorprendere o preoccupare", ha dichiarato il Dottor Carlo Scotti, Presidente dell'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). "E' possibile infatti - continua il Dottor Scotti - che in condizioni estreme, di vita o di ambiente, i felini possano essere contagiati dal virus dell'aviaria".

Nel caso specifico il gatto viveva sull'isola di Ruegen nel Mar Baltico, in condizioni di totale randagismo nutrendosi con carcasse di uccelli selvatici portatori del virus. E' certo quindi che l'animale sia venuto a contatto con piume, escrementi o con i resti di volatili infetti che gli possano aver trasmesso l'H5N1.

La notizia non può d'altra parte preoccupare i proprietari di gatti del nostro Paese in considerazione delle diverse condizioni di vita. I gatti italiani sono infatti domestici ed alimentati con prodotti industriali, che danno assoluta garanzia in quanto realizzati con materie prime animali sottoposte a rigidi controlli da parte dei Servizi Veterinari Nazionali e quindi idonee anche per il consumo umano.

"Non vi è alcun motivo di preoccupazione" - ha dichiarato il Dottor Stefano Bo, Presidente della SIMEF (Società Italiana di Medicina Felina - Associazione Federata ANMVI). "Sapevamo già della rara possibilità che i gatti potessero contrarre il virus in situazioni limite. La condizione in Italia è completamente diversa e non vi è quindi alcun rischio per i gatti domestici e tantomeno per i loro proprietari".

Ufficio Stampa ANMVI

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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