La castrazione dei suini

General Assembly della FVE di Brussel
16/11/2009
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L’argomento più scottante e dibattuto all’assemblea generale della FVE è stato quello riguardante la castrazione dei suini. Il documento sull'argomento era da tempo in preparazione e la stesura definitiva è stata inoltrata in tempo utile per esprimere le osservazioni della FNOVI.

L’argomento più scottante e dibattuto all’assemblea generale della FVE è stato quello riguardante la castrazione dei suini. Il documento sull'argomento era da tempo in preparazione e la stesura definitiva è stata inoltrata in tempo utile per esprimere le osservazioni della FNOVI.

E’ un documento di carattere molto generale che però fa alcune affermazioni che hanno necessitato una seria ed approfondita discussione. La delegazione italiana FVE, EASVO, UEVH e UEVP si è ritrovata a Bologna ospite del sempre generoso presidente dell’Ordine Laurenzo Mignani per confrontarsi e arrivare ad un atteggiamento univoco.

Il documento non parla di proibizione o messa fuorilegge della pratica della castrazione, ma solleva un problema di benessere animale e di etica. La posizione della UEVP è ferma nel fatto che si tratta di un intervento chirurgico e come tale ha bisogno di presidi adeguati e deve essere fatto da un veterinario abilitato. Alternative alla castrazione effettuata entro la prima settimana di vita sono: la castrazione chirurgica, con tutte le premesse citate e la immunocastrazione.

Si evidenzia che in Italia non sono in commercio anestetici autorizzati specifici per il suino. Questo presuppone l’uso in deroga con tutte le conseguenze che questa pratica comporta. L’immunocastrazione con l’uso di vaccini dedicati è la seconda alternativa, ma per la peculiare situazione dell’allevamento italiano, suino pesante per la produzione del prosciutto, sono necessari tre interventi. L’ultimo deve essere effettuato su animali di oltre un quintale, con difficoltà operative e gravi rischi per la messa in sicurezza degli operatori e soprattutto stress enorme per gli animali, stress a nostro avviso equivalente perlomeno ad una castrazione effettuata a pochi giorni di vita. Queste le ragioni esposte in assemblea generale che ci hanno, al momento del voto, portato all’astensione.

Il documento è passato con una consistente maggioranza, ma con una significativa adesione alla nostra posizione da parte di numerose delegazioni.

Fonte: 
Ufficio Stampa
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