La FNOVI approva il documento della SIVAR che chiede l’eutanasia per gli animali non deambulanti

La FNOVI approva il documento della SIVAR che chiede l’eutanasia per gli animali non deambulanti

Non più scene di reato ai danni delle “vacche a terra”, caricate con la violenza sui camion e illegalmente trasportate al macello. Ai bovini che non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza, e per questo non idonei al viaggio, va praticata l’eutanasia. E’ questa, in sintesi, la posizione della Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito (Sivar) approvata dalla Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani
Non più scene di reato ai danni delle “vacche a terra”, caricate con la violenza sui camion e illegalmente trasportate al macello. Ai bovini che non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza, e per questo non idonei al viaggio, va praticata l’eutanasia.
E’ questa, in sintesi, la posizione della Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito (Sivar) approvata dalla Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani in quanto “rispondente” - spiega il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchio - “al dettato deontologico della professione veterinaria, impegnata ad evitare la sofferenza dell’animale definito “essere senziente” dal Codice Deontologico dei Medici Veterinari e dal Legislatore europeo”. “L’eutanasia - prosegue Penocchio - trova il suo fondamento etico nel prevenire stati di sofferenza configurabili come maltrattamento e rappresenta una soluzione a sostegno della legalità. E’ quindi opportuno trovare le condizioni per consolidarne il ricorso nei casi di cui tratta il Documento. Al tempo stesso – conclude - occorre proseguire nei controlli e consolidare le buone pratiche per il benessere degli animali in allevamento”.
Il Documento porta la sottoscrizione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), dell’Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica (Aivemp), della Lega Anti Vivisezione e di Animals’ Angels. Per porre fine alle illegalità più volte denunciate e sanzionate, veterinari e animalisti chiedono al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali e al Ministero delle Politiche Agricole di considerare l’eutanasia come una prassi gestionale codificata, eseguita dal medico veterinario, utile a prevenire i reati di maltrattamento e rispondente ad esigenze di bonifica sanitaria, sicurezza alimentare di evidente interesse collettivo.
“Abbiamo scritto un documento chiaro che non consentirà di eludere la nostra proposta - dichiara il Presidente della Sivar Medardo Cammi, che ringrazia le sigle firmatarie, a sostegno, e dice: “del nostro sforzo per la legalità e per il superamento degli ostacoli di ordine clinico ed economico che fino ad oggi hanno impedito di consolidare la pratica eutanasica nei casi delle cosiddette “mucche a terra”.
La Sivar chiede ai Ministeri già citati, ognuno per la propria competenza, l’autorizzazione all’impiego anche negli animali da reddito del medicinale veterinario a scopo eutanasico e nel contempo di sollevare l’allevatore dal costo della prestazione e dello smaltimento delle carcasse, con aiuti finanziari di Stato, al pari di quanto previsto in altri Stati europei.
“Questo documento costituisce un nuovo ed importante tentativo di fornire soluzioni ad abusi e violenze non tollerabili dai cittadini, dalla professione veterinaria e dalle istituzioni e certamente non tollerati dalle leggi nazionali ed europee – dichiara Roberto Bennati, Vicepresidente LAV – consideriamo importante e benvenuta questa presa di posizione delle associazioni dei veterinari che ribadiscono il ruolo del veterinario nella promozione del benessere degli animali, come delineato dal nuovo codice deontologico. Constatiamo tuttavia che le associazioni di categoria degli allevatori presenti, non hanno siglato un documento contenente soluzioni ai problemi dei loro associati, certamente un occasione persa”.
Il documento SIVAR sull'eutanasia degli animali non deambulanti