Il disagio dei professionisti impegnati nel settore

Comunicato Stampa dell’ANVU
29/05/2013
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Pubblichiamo il comunicato stampa diramato dal Presidente ANVU, Associazione Nazionale Veterinari Unire, Claudio Sebastiani
Scrivo a nome di tutti quei medici veterinari che oggi per conto e su incarico del MIPAAF, e fino a ieri prima per l’Unire e poi per l’Assi, operano in ogni giornata di corse negli ippodromi italiani di trotto e di galoppo.
Da molti anni, per alcuni di noi quasi venti, svolgiamo incarichi di controllo e di vigilanza nell’ambito dell’uso di sostanze proibite sui cavalli partecipanti alle corse in ippodromo, garantendo nel contempo la tutela del benessere degli stessi animali, la corretta identificazione dei soggetti presenti nonché il rispetto dei vari disciplinari previsti
".

"Inoltre gran parte di noi si occupa anche della identificazione di tutti i puledri sportivi italiani alla nascita, con l’inserimento del relativo microchip, del prelievo del DNA corrispondente e di tutte quelle pratiche che afferendo alla gestione dei Libri Genealogici del cavalli Purosangue Inglese, Trottatore e da Sella Italiano, certificano l’identità dei prodotti nati in Italia, la conseguente emanazione di passaporti e documenti relativi, garantendo così tutta la corretta filiera del “cavallo sportivo italiano”, in campo agonistico ed allevatoriale.
Da tempo ci rendiamo conto che il continuo degrado del settore coinvolge tutti gli esponenti del comparto ippico, allenatori, guidatori, fantini, personale di scuderia, ecc., con chiare situazioni di sofferenza di gravissimo spessore sia lavorativo che familiare, e per questo da anni oramai ci impegniamo, per quella che è la nostra area di competenza, con spirito di servizio e di collaborazione, superando tante difficoltà organizzative ed economiche.
Oggi però dobbiamo denunciare che la nostra personale condizione ha adesso raggiunto un punto di gravissimo disagio professionale ed umano.
Sono infatti parecchi mesi che la nostra situazione lavorativa è veramente precaria, con una organizzazione del lavoro che si sostiene con grande difficoltà.
Inoltre siamo in attesa, e da parecchi mesi, di ricevere il pagamento relativo alle nostre competenze professionali, con arretrati che ad oggi si riferiscono sia a parte del 2012 che a tutto il 2013.
Tutto questo senza che si intraveda una qualche soluzione di tipo organizzativo o amministrativo, con nessuno, sia della vecchia gestione Assi che della nuova del Mipaaf, che sia in grado di convocarci o dare qualche indicazione, anche a fronte di specifiche nostre richieste in questo senso.
Nessuna risposta poi su tempi e modalità circa il ricevimento delle nostre spettanze, e con la certezza invece che per poter ancora espletare gli incarichi in ippodromo e fuori, incarichi che comunque ci vengono regolarmente assegnati, dobbiamo ancora anticipare spese di trasferta e a volte anche di soggiorno.
Al punto in cui siamo giunti non siamo più in grado di garantire la nostra presenza sul campo, le nostre riserve economiche, dopo mesi di anticipazioni, sono da tempo esaurite.
Ci chiediamo d’altra parte che senso abbia tutto questo, e per quale motivo si continui ad andare avanti in un contesto dove mancano progetti, programmi, idee e proposte concrete.
Perché per effettuare le corse di cavalli in Italia, e quindi recarsi in ippodromo, si continua a fare affidamento sulle anticipazioni economiche di tutti quelli che, come noi, sono parti del meccanismo?
Come è possibile ritenere che non si arrivi ad un esaurimento delle nostre risorse?
Ma tutto questo ha una sua logica? O forse siamo noi a non riuscire a capire dove stiamo andando?
Qualcuno comunque è in grado di dare delle risposte convincenti, dopo mesi di mezze verità?
Ormai allo stremo, come gran parte delle categorie coinvolte da questo sistema azzoppato, ma decisi a non passare ulteriormente sopra alla nostra dignità di lavoratori e professionisti del settore, siamo vicini ad una posizione risolutiva, per la quale chiediamo la solidarietà e l’attenzione della Fnovi, in qualità di medici veterinari italiani e della Anmvi, in qualità di soci di associazione federata.
Dal prossimo mese di giugno in poi infatti, in mancanza di azioni concrete tese a risolvere questa situazione, tutti noi potremmo essere costretti a prendere forzate posizioni in relazione ad un andazzo non più accettabile e comunque impossibile sia come professionisti che padri di famiglia.
Distinti saluti.
Dr. Claudio Sebastiani,
Presidente della A.N.V.U., Associazione Nazionale Veterinari Unire

Fonte: 
Ufficio stampa Fnovi
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