Revisione congiunturale speciale degli Studi di Settore

Revisione congiunturale speciale degli Studi di Settore

Anche quest’anno la Commissione Esperti Studi di Settore è stata chiamata ad avvallare i correttivi anti crisi quanto mai necessari per il periodo di imposte, 2012, particolarmente critico in ogni settore.
Il Presidente dr. Brunello ha introdotto i lavori svoltisi lo scorso 4 aprile – per la FNOVI presente il dr. Giuliano Lazzarini – sottolineando come l’attività di acquisizione dei dati provenisse dagli istituti di statistica, Prometeia, Istat e dalla Banca d’Italia mentre quella riferita al volume d’affari derivasse dall’analisi dei dati IVA.
Prima di entrare nello specifico dei settori coinvolti dalla crisi, un particolare elogio è stato rivolto all’Osservatorio Regionale dell’Emilia Romagna per il lavoro svolto nel valutare come il terremoto dovesse incidere nella valutazione dei correttivi.
Nel quadriennio 2009 – 2012 si è passati da 2.700.000 a 2.100.000 contribuenti valutati, con una diminuzione legata a cessazione o cambiamento di attività.
Analizzando i vari comparti si è notato che il settore Manifatture è in forte flessione (30% circa) con un coinvolgimento di oltre il 60% dei contribuenti: solo la parte alimenti, bevande e tabacco si mantiene stabile. I settori Commercio e Servizi presentano una forte flessione con un coinvolgimento del 50% dei contribuenti, leggero aumento del commercio ambulante legato a fonti d’acquisto poco onerose e per i servizi un leggero aumento del settore cura della persona, il cosiddetto “effetto rossetto”. Il settore Intermediari è poi apparso in forte flessione per la perdita dei soggetti da intermediare, con un leggero aumento per il reparto materie prime agricole e tessili. Il settore Professionisti, quello di maggior nostro interesse, si è presentato in flessione per circa il 20% con quasi il 50% dei contribuenti interessati.
Naturalmente le percentuali hanno come riferimento il 2011 e dimostrano come lontano sia la luce all’interno del tunnel se poi si considera che i primi tre mesi del 2013 registrano in ulteriore calo.
Dopo questa sintesi economica il dr. Danilo Ballanti ha illustrato i correttivi che SOSE ha voluto inserire all’interno degli Studi per alleviare le pene del contribuente. Si è deciso di seguire la strada già imboccata lo scorso anno attraverso l’utilizzo di 4 strumenti di correzione:
1) Interventi relativi all’analisi di normalità economica
2) Correttivi specifici per la crisi
3) Correttivi congiunturali di settore
4) Correttivi individuali
Con gli interventi relativi all’analisi economica si sterilizzano le scorte rimaste invendute e queste non incidono sul ricavo; con i correttivi specifici per la crisi si incide su tre settori di trasporti in cui l’aumento del prezzo del petrolio non può essere trasferito sulle tariffe; con i correttivi congiunturali di settore si tende a ridimensionare le funzioni di regressione. Questi correttivi si applicano a tutti i soggetti non congrui e, a differenza dello scorso anno, a tutti i settori. Infine con i correttivi individuali si lavora in quelle situazioni di crisi individuale. In questo caso si valuterà la crisi sotto il profilo territoriale o sotto il profilo strutturale legato al cluster per incidere anche in quelle situazioni che individualmente soffrono la crisi.
All’unanimità la Commissione degli Esperti ha ratificato la proposta e la riunione si è conclusa con l’affermazione del Presidente Brunello riguardante l’importanza che gli Studi di Settore hanno avuto in questi anni nel fare emergere il sommerso che da un 42,2%, stimato nel 1995, è giunto ad un 15-16% oggi.
La riunione si è conclusa con una panoramica svolta dal dr. Foresto sulla crisi che stanno vivendo le professioni, sia economiche, sia tecniche, sia sanitarie e fra quest’ultime particolare riguardo è stato dato alla odontoiatria che lamenta un calo di lavoro, al settore infermieri che ha difficoltà a reperire incarichi professionali e alla medicina veterinaria che, all’esubero di neo laureati conseguente ad un esagerata presenza di facoltà sul territorio nazionale unisce un grave disagio del comparto zootecnico legato all’aumento del costo dei cereali ed ad una diminuzione di vendita di carne .
Una giornata proficua anche se, ancora una volta, è stato lamentato il marginale coinvolgimento degli Esperti degli Studi alla stesura dei correttivi che sono stato predisposti a priori e ratificati dalla Commissione solo dopo la presentazione del Presidente.
Forse sono maturi i tempi per una più attiva collaborazione.