Nuovo pronunciamento del Ministero della Salute

Nuovo pronunciamento del Ministero della Salute

Provocato questa volta dalla Regione Lombardia che chiedeva di dirimere con chiarezza quale fosse la disciplina applicabile in materia di pubblicità sanitaria dopo il decreto Bersani, il competente Dipartimento della qualità - Direzione Generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie è tornato in argomento per ribadire che la legge 5 febbraio 1992, n. 175 e successive modifiche e integrazioni, è stata abrogata.
Provocato questa volta dalla Regione Lombardia che chiedeva di dirimere con chiarezza quale fosse la disciplina applicabile in materia di pubblicità sanitaria dopo il decreto Bersani, il competente Dipartimento della qualità - Direzione Generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie è tornato in argomento per ribadire che la legge 5 febbraio 1992, n. 175 e successive modifiche e integrazioni, è stata abrogata dal decreto legge 4 luglio 2006, n. 233 (c.d. decreto Bersani) convertito, con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.
La nota ministeriale conferma che “a tale dettato normativo è assoggettata l’intera materia con la conseguente abrogazione sia del preventivo nulla osta dell’Ordine sia della successiva autorizzazione del Sindaco nonché l’abrogazione delle disposizioni concernenti le strutture contemplate all’art. 4 della legge 175/92”.
Si chiarisce che “la nuova disciplina sulla pubblicità è demandata agli Ordini e Collegi professionali cui compete, previo adeguamento delle norme deontologiche e dei codici di autodisciplina, vigilare sul rispetto delle regole di correttezza professionale, affinché la pubblicità avvenga secondo criteri di trasparenza e veridicità delle qualifiche professionali e di non equivocità, a tutela dei rischi derivanti da forme di pubblicità ingannevole e nell’interesse dell’utenza”.