Confermata la condanna a Guberti

Confermata la condanna a Guberti

La Corte di Appello di Bologna ha confermato la condanna a un anno e sei mesi di carcere (pena sospesa) per maltrattamenti e abbandono di animali e per smaltimento illecito dei liquami inflitta a Giorgio Guberti. Confermata anche la confisca degli oltre 200 cani da caccia (quasi tutti pointer) e dei gatti selvatici sequestrati nei due allevamenti di Campiano e Osteria a fine dicembre 2008 a seguito dell'indagine svolta dal Nirda, il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo Forestale dello Stato.
A gennaio del 2009 il presidente Penocchio aveva così commentato "Da questa vicenda emerge chiaramente che il medico veterinario dedica la sua opera alla prevenzione e alla diagnosi e cura delle malattie degli animali in quanto esseri senzienti. Comportamenti diversi non possono avere stanza nella nostra professione. E' la dimostrazione che la nostra professione mette la deontologia al servizio della Legge e che scienza e coscienza non si possono scindere".
La Corte di Appello di Bologna ha confermato la condanna a un anno e sei mesi di carcere (pena sospesa) per maltrattamenti e abbandono di animali e per smaltimento illecito dei liquami inflitta a Giorgio Guberti.
I giudici hanno confermato anche l'impianto civilistico della sentenza che in primo gravo aveva visto assegnare provvisionali da 3mila euro alle 13 associazioni animaliste costituitesi in parte civile davanti al giudice Corrado Schiaretti.
Confermata anche la confisca degli oltre 200 cani da caccia (quasi tutti pointer) e dei gatti selvatici sequestrati nei due allevamenti di Campiano e Osteria a fine dicembre 2008 a seguito dell'indagine svolta dal Nirda, il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo Forestale dello Stato.
A gennaio del 2009 il presidente Penocchio aveva così commentato"Da questa vicenda emerge chiaramente che il medico veterinario dedica la sua opera alla prevenzione e alla diagnosi e cura delle malattie degli animali in quanto esseri senzienti. Comportamenti diversi non possono avere stanza nella nostra professione. E' la dimostrazione che la nostra professione mette la deontologia al servizio della Legge e che scienza e coscienza non si possono scindere".
Ricordando inoltre che "La Federazione non ha competenze disciplinari sull'iscritto né può porsi in posizione gerarchica rispetto all'autonomia del singolo ordine provinciale, ma siamo certi che il competente Ordine dei medici veterinari di Ravenna, saprà valutare i fatti e, quando necessario, tempi e modi del proprio intervento. Tutto questo nel rispetto di gradi e priorità di giudizio che si impongono all'azione disciplinare quando l'iscritto è oggetto di procedimento penale. È stato infatti detto e ripetuto che le strade del procedimento disciplinare e dei procedimenti giudiziari non sono sovrapposte, possono essere a volte parallele, ma nascono ben distinte e possono solo occasionalmente incontrarsi".
Sulla vicenda anche l'Ordine di Ravenna aveva pubblicato un proprio comunicato stampa.
La difesa di Guberti ha comunicato che ricorrerà in Cassazione.