Valorizzazione delle attività di prevenzione, valorizzazione e tutela dell'attività libero professionale, riformare i percorsi formativi universitari e post universitari

23/09/2022
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Questi alcuni dei temi che la professione intende portare all’attenzione di tutte le forze politiche candidate a governare il nostro Paese.

  • Valorizzazione delle attività di prevenzione.

Se è vero, come è vero, che la professione veterinaria contribuisce con tutte le sue componenti (privata e pubblica) al sistema di prevenzione ed i medici veterinari sono professionisti della salute, dobbiamo tuttavia considerare che nel nostro Paese persiste un’elevata sensibilità al tema della prevenzione, che è svolta da numerosi soggetti, in termini capillari, senza tuttavia forti sistemi di programmazione, coordinamento e governance complessiva in grado di collegare approcci integrati e utilizzo delle risorse.

La sanità e in particolare la prevenzione devono diventare asset strategici dei Paesi e delle politiche di alleanza: la lotta alle malattie pandemiche è il più importante tema di sicurezza internazionale, ne consegue che serve adottare una politica sanitaria di portata pari a quella della sicurezza e della difesa nazionale.

Sarà chiesto quindi di potenziare e rendere effettivamente operativo nelle differenti articolazioni del SSN l’approccio One Health che riconosce che salute delle persone e salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente, e richiedono orientamenti e sforzi globali per progettare e implementare programmi, politiche, norme e ricerche in cui diversi settori cooperino per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica.

Tale approccio inclusivo, oggi indispensabile per rispondere efficacemente ai problemi di sanità pubblica e alle minacce causate dagli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico, presuppone la necessità di interpretare il bisogno di salute secondo il modello di un solo Pianeta, una sola salute che costituisce il principio per l’elaborazione di un’efficace azione a protezione della salute pubblica, della sostenibilità delle produzioni e della tutela ambientale.

Le modifiche strutturali e organizzative del sistema di prevenzione per essere efficaci devono essere però essere accompagnate dalla ricostituzione degli organici perduti dai Servizi di prevenzione che devono essere incrementarti, dotandoli delle diverse professionalità necessarie, per rafforzare i Dipartimenti di Prevenzione con il fine per aumentare gli interventi di controllo e di prevenzione.

  • Valorizzazione e tutela dell’attività libero professionale.

Attenzione deve essere riservata ai medici veterinari che esercitano la propria attività lavorativa in regime di libera professione (rappresentano circa l’80% degli iscritti all’ordine professionale) e, fornendo un servizio essenziale a favore della collettività, concorrono con le altre componenti della professione alla tutela della salute umana.

Ai candidati alla guida del Paese sarà chiesto di progettare politiche in grado di dare impulso allo sviluppo del lavoro autonomo al fine di consentire ai medici veterinari libero professionisti di esercitare la propria attività con adeguate tutele, anche attraverso la semplificazione amministrativa, prevedendo idonee agevolazioni fiscali, una adeguata conciliazione dei tempi vita-lavoro e con uno sguardo attento alla sicurezza del professionista, per garantire un appropriato riconoscimento professionale ed economico rispetto ad una funzione che richiede competenze sempre più̀ complesse e articolate, che non si esauriscono nell’ambito sanitario.

La tutela della professione dovrà passare anche attraverso l’incisiva definizione delle attività riservate ai medici veterinari ed una dura lotta all’abusivismo professionale da parte di soggetti non qualificati, e ciò anche e soprattutto a beneficio dei cittadini e degli animali che hanno diritto a prestazioni appropriate da parte del corretto e legittimato professionista.

  • Riformare i percorsi formativi universitari e post universitari.

In ultimo ma non per importanza sarà chiesto alla politica di affrontare il tema della riforma dei percorsi formativi universitari e post-universitari e delle modalità di accesso all’Università che paiono ormai da qualche tempo inadatte a garantire un numero di medici veterinari adeguato (nel numero e nella specializzazione) alle richieste del mercato.

La storia ci ricorda che gli investimenti in competenze devono essere al centro di ogni strategia a lungo termine per affrontare il cambiamento.

Le mutate esigenze della società si devono accompagnare a percorsi formativi dinamici in grado di dotare i laureati non solo delle competenze e conoscenze proprie del settore ma anche delle cosiddette softskills, diventate ormai indispensabili e centrali a prescindere dall’ambito professionale in cui si opera e dal ruolo che si riveste.

La nostra professione può e vuole essere protagonista della ripresa del Paese perché i medici veterinari costituiscono una rete distribuita in modo capillare sul territorio, imperniata nel tessuto produttivo e che ragionando secondo una logica sistemica e di prevenzione, utilizzano un approccio e modalità operative di salute unica e medicina unica a tutela dell’uomo, degli animali e dell’ambiente.

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