Animali e circhi

Comunicato di Fnovi
26/07/2017
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Per motivi sconosciuti, ma facilmente intuibili, la pubblicazione della notizia e del rapporto “The welfare of animals in travelling circus” quasi un anno fa (09/08/2016) non ha destato alcuna reazione. Lo stesso silenzio ha accolto il Position paper della FVE approvato due anni fa alla General Assembly di Iasi - i lettori più accorti noteranno che la FVE lo ha redatto e approvato a larga maggioranza un anno prima della pubblicazione del Rapporto commissionato dal Governo Gallese – e lo “Statement on ethological needs and welfare of wild animals in circuses” del settembre 2015. Più recentemente il ddl “Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali” presentato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Franceschini) di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze (Padoan) ha introdotto alcuni concetti come razionalizzazione degli interventi di sostegno dello Stato e armonizzazione con quelli degli altri enti pubblici territoriali, che invece sembrano aver avuto in argomento un effetto rinvigorente. 

Giova probabilmente ricordare quanto scritto qualche mese fa sul portale e inviato a senatori e ministri: Come professione medica, quindi basata sulle conoscenze scientifiche, ma anche come esseri umani e quindi responsabili della tutela degli animali che possediamo, è evidente che gli animali, in particolare se selvatici, non possono essere detenuti per scopi ludici dell'uomo. I metodi utilizzati per ottenere comportamenti innaturali e spesso opposti alle caratteristiche di specie, la convivenza forzata di specie diverse, come preda – predatore (ad esempio leoni in groppa ai cavalli), i fattori stressogeni (come luci, rumori, dimensioni ridotte delle gabbie) sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti gli spettacoli circensi con animali che non rispettano gli animali né lasciano spazio di miglioramento. Gli spettacoli circensi con animali sono quanto di più lontano si possa immaginare dai concetti di convivenza e di possesso responsabile degli animali, concetti dei quali siamo convinti sostenitori e promotori. Non abbiamo interesse e prendiamo le distanze dagli speculatori che attribuiscono alla Federazione posizioni dettate da questo o quel ricercatore. Le posizioni espresse la Fnovi poggiano su valutazioni etiche e sul rispetto degli animali (vedi Codice deontologico).
Nei circhi non esiste la possibilità che il benessere degli animali e il rispetto delle loro esigenze etologiche siano garantiti, nonostante le attività svolte dai medici veterinari in materia di prevenzione e di terapia delle malattie degli animali. Il divenire culturale è tracciato dalla sensibilità di milioni di persone: il rapporto Eurispes 2016 ci da notizia che ¾ degli italiani sono contrari all’utilizzo degli animali nei circhi.
Il 65% dei Paesi dell’Unione Europea ha vietato totalmente o parzialmente l’utilizzo degli animali nei circhi. In tutte le società i cambiamenti generano discussione. Non fa eccezione la nostra.

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Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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