L'ingannevole appeal della professione veterinaria

L'ingannevole appeal della professione veterinaria

IlSole24ore dello scorso 7 gennaio ha pubblicato un articolo dal titolo "Le professioni perdono appeal sui laureati" con il quale ha esaminato il fenomeno del calo di interesse dei giovani per l'esercizio delle libere professioni. L'osservazione ha preso spunto dall'esame dei dati MIUR sui risultati degli esami di abilitazione svoltisi nel 2011 che hanno segnato un consistente calo di nuovi abilitati all'esercizio della professione, salvo poche eccezioni.
E la professione del medico veterinario è tra queste eccezioni.
Con richiesta di pubblicazione, il Presidente FNOVI ha scritto alla Redazione del giornale chiedendo di leggere la circostanza del maggiore appeal della libera professione veterinaria sotto il segno di una débâcle occupazionale.
Dopo aver precisato l'inesattezza di quanto espresso a proposito della circostanza che "per il lavoro dipendente l'abilitazione non è necessaria", il Dr. Gaetano Penocchio ha puntato il dito contro "una programmazione universitaria che solo negli ultimi anni ha saputo correggersi, basata su un fabbisogno artificiale - deciso dalle Regioni - che nemmeno l'ANVUR sa spiegarsi".
Nella lettera trasmessa si legge che la Federazione è impegnata nella "direzione di un maggior equilibrio tra formazione, fabbisogno e sbocchi occupazionali reali, capaci di generare reddito professionale".
Per la FNOVI "accumulare iscritti all'Albo non è l'obiettivo di un Ordine professionale serio che abbia a cuore la qualità del corpo professionale che rappresenta e il diritto di tutti i suoi membri ad una vita professionale attiva e remunerata".