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Zoonosi alimentari: cosa ci dice il nuovo report europeo

a cura di Daniela Mulas
12/12/2025
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Il nuovo rapporto europeo sulle zoonosi conferma un cambio di prospettiva importante per la sanità pubblica in Italia: la campilobatteriosi supera la salmonellosi come infezione alimentare più notificata, mentre la listeriosi rimane la malattia con il più alto tasso di ospedalizzazione e letalità. Uno scenario che non deve generare allarme, ma richiede attenzione, lettura critica dei dati e un adeguamento delle priorità preventive.

L’aumento dei casi di Campylobacter, pur spesso clinicamente moderati, richiama l’importanza di una prevenzione quotidiana e capillare: corretta manipolazione domestica, cottura adeguata del pollame, igiene delle superfici. È un rischio “diffuso”, alimentato da abitudini di consumo moderne, che coinvolge da vicino il cittadino. Allo stesso tempo evidenzia la necessità di rafforzare le misure di biosicurezza nella filiera avicola, dove la contaminazione ha origine.

La salmonellosi, pur meno numerosa rispetto al passato, resta un rischio rilevante, soprattutto in presenza di focolai legati a cattive pratiche di manipolazione o all’impiego di alimenti a rischio. I programmi di controllo negli allevamenti avicoli hanno dimostrato efficacia, ma non devono essere indeboliti: il calo dei casi è un risultato che va preservato.

La listeriosi rappresenta il versante opposto del rischio: pochi casi, ma estremamente gravi. La letalità elevata e l’impatto sui gruppi vulnerabili ricordano che non tutte le zoonosi hanno lo stesso peso clinico. Le filiere dei prodotti ready-to-eatrichiedono monitoraggi rigorosi, sanificazioni mirate e controllo delle ricontaminazioni ambientali. L’informazione ai soggetti fragili – anziani, immunocompromessi, donne in gravidanza – rimane un elemento cruciale.

In questo quadro, il ruolo del medico veterinario si conferma determinante. Dalla prevenzione primaria in allevamento fino alla verifica dei processi industriali e alla comunicazione al consumatore, la competenza veterinaria è uno dei principali presidi di tutela della salute pubblica. La lettura integrata dei dati epidemiologici, tipica dell’approccio One Health, permette di interpretare le tendenze, individuare i punti critici della filiera e orientare azioni efficaci.

FNOVI sottolinea che non esiste un’unica zoonosi “più importante”, ma esistono rischi diversi che richiedono strumenti diversi: 
Frequenza elevata → attenzione ai comportamenti quotidiani e alle filiere più diffuse; 
Gravità elevata → protezione dei gruppi vulnerabili e controllo ambientale più stringente.

La prevenzione resta la leva più potente, e il contributo dei medici veterinari – nella sorveglianza, nella consulenza tecnica e nella comunicazione basata su evidenze – è essenziale per mantenere alta la sicurezza alimentare nel nostro Paese.


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