DDL BILANCIO ALLA VOTAZIONE IN AULA

22/12/2020
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Sono iniziate stamattina alle nove le votazioni in Aula  del  Disegno di legge di bilancio 2021 (AC 2790-bis). 
Nei giorni scorsi la pubblicazione degli emendamenti approvati dalle Commissioni è stata capillare e uno in particolare ha avuto una notevole diffusione: quello che prevede per i medici veterinari la possibilità di prescrivere  per la cura degli animali - non destinati alla produzione di alimenti - un medicinale per uso umano, fermo restando il principio dell'uso prioritario di medicinali veterinari per il trattamento delle affezioni delle specie animali.

Ad oggi quindi mancano l’approvazione dell’Aula, alla quale deve seguire l’entrata in vigore del provvedimento e, entro 90 giorni, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che modificherà il Decreto legislativo 193/2006. 
Fino a quel momento, restano immutate le attuali modalità di prescrizione dei farmaci da parte dei medici veterinari.

Testo emendamento:
478. Al decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, dopo l'articolo 10 è inserito il seguente:
«Art. 10-bis. – (Uso in deroga di medicinali per uso umano per animali non destinati alla produzione di alimenti) – 1. Il Ministro della salute, sentita l'AIFA, con proprio decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, fermo restando il principio dell'uso prioritario dei medicinali veterinari per il trattamento delle affezioni delle specie animali e nel rispetto delle disposizioni dell'ordinamento dell'Unione europea in materia di medicinali veterinari, tenuto conto, altresì, della natura delle affezioni e del costo delle relative cure, definisce i casi in cui il veterinario può prescrivere per la cura dell'animale, non destinato alla produzione di alimenti, un medicinale per uso umano, a condizione che lo stesso abbia il medesimo principio attivo rispetto al medicinale veterinario previsto per il trattamento dell'affezione.

2. Il decreto di cui al comma 1 disciplina, altresì, le modalità con cui l'AIFA può sospendere l'utilizzo del medicinale per uso umano per il trattamento delle affezioni animali, al fine di prevenire situazioni di carenze del medicinale per uso umano.

3. Il costo dei medicinali prescritti ai sensi del comma 1 resta in ogni caso a carico dell'acquirente a prescindere dal loro regime di classificazione.

4. Dall'attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

Fonte: 
FNOVI
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