In valutazione la cluster analysis del VK22U

In valutazione la cluster analysis del VK22U

Si è svolto a Roma lo scorso 24 ottobre presso la sede della SO.SE. (Società per gli Studi di Settore S.p.a.) una riunione per valutare lo studio di settore VK22U (evoluzione dello studio UK22U). Codice attività 75.00.00 – “Servizi Veterinari”. Per la FNOVI era presente il Dr. Giuliano Lazzarini.
L’evoluzione dello Studio di Settore UK22U è avvenuta dopo un periodo di tre anni analizzando i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2010. Il nuovo studio, pur non modificando sostanzialmente il precedente, ha portato ad una variazione dell’inquadramento generale per gruppi omogenei.
Rispetto agli 11 clusters di cui era composto il precedente studio, si è agli 8 odierni individuati in base a quattro parametri:
1) la rilevanza del committente principale;
2) le aree di intervento;
3) la modalità di espletamento dell’attività;
4) la dimensione della struttura.
Queste le descrizioni dei cluster come emerse dall’analisi.
Il cluster n°1 è occupato da veterinari che si occupano di “animali da reddito” con un compenso dichiarato che per un 74% deriva da interventi nell’area della zootecnia e per un 21% proviene dalla cura di cavalli da equitazione.
Il cluster n°2 è occupato da veterinari che operano prevalentemente in aree di intervento diverse da quelle di “animali da reddito” e da compagnia, ottenendone il 92% dei compensi. Tra le attività dichiarate spicca la “consulenza, perizia e collaborazione” (79% dei compensi per il 46% dei soggetti) in favore di privati (36% dei compensi per il 40% dei soggetti), strutture sanitarie pubbliche (55% per il 23%) ed aziende agricole ed allevamenti (30% per il 23%).
Il cluster n°3 è occupato da veterinari che svolgono l’attività prevalentemente per un committente principale, percependo da questo soggetto l’85% dei compensi. La committenza è rappresentata da strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi) e strutture sanitarie pubbliche.
Il cluster n° 4 è occupato da veterinari che si occupano di animali da compagnia, ottenendone il 97% dei compensi. I veterinari del cluster operano in larga prevalenza a titolo individuale (84% dei casi) e si avvalgono di personale dipendente nel 4% dei casi. Nell’83% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività. La clientela è formata principalmente da privati (83% dei compensi), seguiti da strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi) dalle quali il 16% dei soggetti ottiene il 53% dei compensi.
Il cluster n°5 è occupato da veterinari che si occupano soprattutto della cura di animali da compagnia (88% dei compensi) svolgendo in prevalenza visite domiciliari o presso allevamenti (82% dei compensi). La professione viene svolta quasi esclusivamente a titolo individuale. Nel 48% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.
Il cluster n°6 è occupato da veterinari che dispongono di un laboratorio di analisi, sono solo 84 professionisti che prevalentemente operano nel settore degli animali da compagnia. L’area di intervento prevalente è quella degli animali da compagnia (79% dei compensi), anche se circa un quarto dei contribuenti del cluster ottiene quasi la metà dei compensi da prestazioni relative ad “animali da reddito”.
Il cluster n°7 è occupato da veterinari operanti all’interno di cliniche veterinarie che si occupano soprattutto della cura di animali da compagnia. Le prestazioni erogate, che si rivolgono in prevalenza a privati (92% dei compensi) constano principalmente di visite ambulatoriali (43% dei compensi), interventi chirurgici (17%) ed esami diagnostici (19%).
Il cluster n°8 è occupato da veterinari operanti all’interno di ambulatori veterinari che si occupano cella cura di animali da compagnia. Le prestazioni erogate, che si rivolgono in prevalenza a privati (94% dei compensi) constano principalmente di visite ambulatoriali (57% dei compensi), interventi chirurgici (14%) ed esami diagnostici (11%).
“Questa nuova distribuzione dei clusters, anche se più sintetica – ha dichiarato il Dr. Lazzarini – mi sembra di più difficile interpretazione e meno diretta. Se consideriamo i quattro parametri iniziali come quattro insiemi, un professionista - per dare una risposta più vicina alla realtà - potrebbe essere inquadrato in uno o più insiemi che si intersecano, andando così a complicare la rilevazione. Un medico veterinario che si occupa di animali da compagnia potrebbe appartenere a questa area di intervento ed essere inquadrato anche nel cluster degli ambulatoriali o dei veterinari che eseguono visite a domicilio”.
Nei prossimi giorni sarà lanciato un questionario con il quale si chiederà ai colleghi cosa ne pensano di questo nuovo studio e quali suggerimenti darebbero per un eventuale miglioramento dello stesso.