Maxi inchiesta sul traffico di cuccioli dall\'est: la FNOVI chiede gli atti alla procura di Torino

Maxi inchiesta sul traffico di cuccioli dall\'est: la FNOVI chiede gli atti alla procura di Torino

Notizie di stampa riportano che la Procura di Torino, il Nirda del CFS hanno sequestrato duecento cuccioli di cane nell'ambito di una operazione che ha permesso di sgominare una associazione criminale, dedita al traffico di animali importati illegalmente dall'Europa dell'Est. Tra i 27 indagati, i media parlano di medici veterinari. La FNOVI ha chiesto di acquisire gli atti dalla procura di Torino per quanto di competenza degli ordini professionali e commenta i contenuti dell'intervista ad un sedicente "collega".
Notizie di stampa riportano che la Procura di Torino ed il Nirda del Corpo forestale e la polizia di Torino hanno sequestrato duecento cuccioli di cane nell'ambito di una operazione che ha permesso di sgominare una associazione criminale, dedita al traffico di animali importati illegalmente dall'Europa dell'Est.
Tra i 27 indagati, i media parlano di medici veterinari con il compito di falsificare i documenti necessari all'importazione degli animali. I cani sarebbero stati introdotti in Italia con passaporti non validi e microchip spesso non ancora inseriti. Una volta arrivati in allevamenti e negozi, ai cuccioli sarebbero stati apposti microchip italiani, a volte con la complicità di veterinari coinvolti nel traffico. Diversi i reati contestati: falso, frode in commercio e maltrattamento di animali. Durante le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati sarebbero stati rinvenuti altri cani, oltre a denaro e documentazione bancaria, strumentazione e documentazione sanitaria contraffatta.
La FNOVI in attesa di acquisire gli atti, gli oggetti delle contestazioni ed i nominativi dei medici veterinari indagati, nell’auspicio che l’indagine arrivi ad escludere una loro responsabilità, ha letto con stupore le dichiarazioni riportate sul quotidiano La Stampa, dove uno dei medici veterinari indagati ha sostenuto di “non aver commesso nulla di grave, semmai un’irregolarità di carattere amministrativo”, ma di “sentirsi completamente a posto con la coscienza”. Alla contestazione del giornalista che rimarcava trattarsi di business criminale la risposta è stata: “tutelare la loro vita supera anche questi scenari descritti a tinte fosche, forse troppo” .
La FNOVI si sente in obbligo di evidenziare che i comportamenti descritti dall’intervistato rappresentano precise e gravi fattispecie di reato, che concorrono ad alimentare il criminoso traffico di cuccioli. La Federazione ha chiesto di acquisire gli atti dalla procura di Torino per quanto di competenza, deontologica e disciplinare, in capo agli Ordini professionali.