Riallacciandosi a quanto affermato dal Ministro che in uno dei suoi interventi aveva sottolineato la sua volontà di porre la massima attenzione alle attività di prevenzione, il presidente Fnovi ha sottolineato la portata di questo passaggio. Prevenzione è anche presidio delle nostre attività. In medicina veterinaria non c’è il problema della riduzione delle code. Il medico veterinario eroga le proprie prestazioni in tempo reale, l’ispettore degli alimenti nelle sale di macellazione deve essere presente, non ci sono opzioni, stessa cosa difronte ad una malattia degli animali in allevamento. La sicurezza alimentare è un cardine della prevenzione e, oltre a tutelare la salute che resta il valore più grande, è la chiave per salvaguardare le produzioni e le esportazioni agroalimentari.

Altri sono i discorsi da fare tra Ministero della salute ed Università, dove i Dipartimenti di medicina veterinaria potrebbero essere parte di attività congiunte in un quadro da vagliare e ridefinire soprattutto nei percorsi di specializzazione. 

È fondamentale per il sistema Paese far sì che il Ministero della Salute possa incrementare le possibilità di sviluppo in termini di risorse e professionalità veterinarie, per la salute degli animali famigliari e di allevamento, con riguardo alle zoonosi, ma anche per tutelare con la sicurezza alimentare l’accesso dell’agroalimentare italiano a mercati internazionali.