Presentata una risoluzione alla Camera per il contenimento della spesa per le cure veterinarie

La FNOVI citata nelle premesse dell’atto
11/05/2017
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Sinistra Italiana ha depositato alla Camera una risoluzione che impegna il Governo ad abbassare i costi dei farmaci e delle terapie per gli animali. Nell'atto si chiede, tra l'altro, di consentire ai medici veterinari di dispensare ai proprietari i singoli blister, anziché l'intera confezione del prodotto medicinale; di modificare la normativa vigente in riferimento all'abbassamento del costo dei farmaci veterinari salva vita e di quelli per terapie di lunga durata.
Per i deputati del gruppo SI-Sel è necessaria la costituzione di un'autorità garante per azioni di vigilanza sui prezzi dei farmaci veterinari ed è opportuno che in sede europea sia definita una misura che "consenta la somministrazione dei medicinali generici già registrati per gli umani, a parità di composizione, anche per uso veterinario per animali da affezione e una semplificazione delle procedure di registrazione dei farmaci"; il Governo dovrebbe poi farsi promotore di una campagna nazionale di sensibilizzazione presso le farmacie per favorire l'utilizzo del farmaco magistrale e di quello officinale che abbasserebbero i costi a carico dei proprietari di animali d'affezione e a sostenere, anche finanziariamente (demandando in un secondo tempo tale intervento di sostegno alle regioni) la formazione di farmacisti e veterinari; a rivedere la disciplina tributaria valutando i minori oneri economici che un'efficace attività di prevenzione delle zoonosi ha sul Servizio Sanitario Nazionale.

Nelle premesse dell'atto si ricorda che almeno la metà degli italiani accudisce un animale da compagnia evidenziando come questo abbia un costo "non indifferente". L'Italia è inoltre in ritardo in merito all'uso dei farmaci generici in ambito veterinario e la differenza nei prezzi tra i medicinali umani e quelli per animali - a parità di principio attivo - comporta un "aggravio notevole" per questi ultimi. L'elevato costo sarebbe motivato dalle "complicate e costose procedure per la registrazione" e sarebbe "influenzato da dinamiche commerciali e distributive".
Citata la Federazione Nazionale Ordini dei Veterinari Italiani che da tempo sostiene che la disciplina tributaria italiana "non tiene conto della valenza delle prestazioni medico veterinarie in termini di prevenzione per la sanità animale e salute pubblica e non valuta i minori oneri economici che un'efficace attività di prevenzione delle zoonosi ha sul servizio sanitario nazionale".
La risoluzione sarà ora discussa in Commissione Affari Sociali di Montecitorio.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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